Campagna antinfluenzale: i medici denunciano
In Lombardia, la piattaforma regionale Arvax, strumento istituzionale per la registrazione delle vaccinazioni, risulta da giorni afflitta da continui malfunzionamenti. Paola Pedrini, segretaria generale di Fimmg Lombardia, denuncia un quadro critico che incide direttamente sull’operatività degli studi: accessi difficoltosi, caricamenti interminabili, blocchi improvvisi e l’impossibilità di procedere con la normale attività vaccinale.
L’effetto immediato di queste anomalie ricade su professionisti e pazienti. Le sedute vaccinali vengono sospese o rinviate e i medici sono costretti a ricorrere a procedure manuali, con un aggravio significativo di un carico burocratico già insostenibile. Tutto questo accade in una fase in cui la rapidità di azione è determinante per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, con un obiettivo ministeriale di copertura minima del 75 percento tra i soggetti a rischio e oltre 16 milioni di casi influenzali attesi a livello nazionale.
Il disagio, secondo Fimmg Lombardia, non rappresenta un semplice problema tecnico, ma un limite operativo che mina la dignità professionale dei medici di famiglia e la qualità del servizio erogato ai cittadini. Da qui l’appello a interventi urgenti per garantire una piattaforma stabile e funzionale, condizione essenziale per una campagna vaccinale efficace.
Un quadro differente si presenta nel Lazio, dove la rete VacciNET, attiva in 160 studi medici, contribuisce a un ritmo di somministrazione più sostenuto rispetto al passato: oltre 293.000 dosi somministrate nei primi 22 giorni, di cui circa 270.000 nei presidi di medicina generale. Si registra anche il primo caso clinico di influenza stagionale della stagione, rilevato in uno studio di Tor Pignattara, mentre continuano a circolare virus para-influenzali e numerosi casi di Covid.
La maggiore operatività regionale non elimina, tuttavia, tutte le criticità. Permangono ritardi nella distribuzione dei vaccini anti-Covid e antipneumococcici, che impediscono una co-somministrazione razionale e costringono i medici a riorganizzare attività già complesse, con ulteriore dispendio di tempo e risorse.
La situazione nei due territori conferma un elemento comune: la medicina generale resta il pilastro delle strategie di prevenzione, ma non può essere lasciata sola di fronte alle fragilità del sistema. Fimmg sottolinea la necessità di un riconoscimento concreto al ruolo dei medici di famiglia, che ogni giorno garantiscono prossimità, continuità assistenziale e protezione sanitaria alla popolazione.
Garantire loro strumenti affidabili e condizioni di lavoro adeguate costituisce un investimento diretto sulla salute pubblica. La richiesta di rispetto espressa dai professionisti rappresenta una rivendicazione di efficienza organizzativa e tutela dei cittadini, affinché la campagna vaccinale possa proseguire senza ulteriori ostacoli e con il massimo dell’efficacia.