Ne è convinto il presidente dello Snami: "La presunta carenza di medici vaccinatori nei centri vaccinali è falsa, al momento la grandissima platea della Medicina Generale praticamente non è stata coinvolta". Snami consiglia di coinvolgere attivamente la società civile, il volontariato, l’esercito, ma dice no al convolgimento delle farmacie. Una soluzione che il presidente Snami, Angelo Testa, definisce anacronistico e irrealizzabile.

La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) lancia un documento per fornire solide indicazioni sul management clinico-farmacologico a domicilio del paziente con Covid-19 in forma lieve o moderata. Previsti progressivi aggiornamenti grazie alla collaborazione con la Simit. “È necessario utilizzare indicazioni semplici e comprensibili sulla base delle evidenze scientifiche disponibili e delle raccomandazioni ufficiali del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Per questo la Simg propone una Expert Opinion” sottolinea Claudio Cricelli, Presidente Simg. 

A ribadire l'esigenza di esimere il personale sanitario da responsabilità penale per cure e vaccinazioni è la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che però esprime il proprio assenso all'obbligo vaccinale per la categoria. All'appello della FNOMCeO si è aggiunto anche quello dello Smi che nello scudo vede un deterrente per accelerare la campagna di massa per la somministrazione del vaccino anti Covid.

Rispetto alla precedente versione del 25 marzo, quella elaborata di recente dalla Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, chiarisce che: “relativamente alla firma del consenso alla vaccinazione Covid-19, la presenza del secondo professionista sanitario non è indispensabile in caso di vaccinazione in ambulatorio o altro contesto ove operi un singolo medico, al domicilio della persona da vaccinare o in stato di criticità logistico-organizzative”. Dalla FNOMCeO piena condivisione sulla scelta del Ministero della Salute. Critiche invece dallo Snami.

Alberto Oliveti, Presidente Fondazione Enpam, sul sito dell'Ente lancia un allarme: "In qualità di presidente dell’Enpam devo esprimere una granitica contrarietà verso chi vorrebbe far passare i convenzionati alla dipendenza. Perché se si interrompesse il più importante flusso contributivo verso l’Ente, affonderebbe l’intero sistema pensionistico dei medici e degli odontoiatri". Inoltre esprime la propria contrarietà a tale evenienza perché sul territorio prossimità e fiducia devono stare insieme ricordando che: l'assistenza territoriale è centrata sul rapporto di fiducia con un medico convenzionato che viene scelto dal cittadino e che nell'ambito del Ssn eroga prestazioni e servizi a un costo prefissato.

È quanto ha sostenuto Claudio Cricelli, Presidente Simg durante il  recente webinar: 'Approcci innovativi tra etica e morale al tempo della pandemia'. "La pandemia - ha precisato Cricelli - ha generato un nuovo rapporto medico-paziente, ridisegnando anche i nostri compiti. Tante sfide di questi mesi sono andate oltre l’aspetto clinico e hanno ampiamente investito la sfera etica, come la scarsità di risorse".

"Sì, lo è", scrive Maurizio Laffranchi, medico di medicina generale, Milano. Una convinta asserzione che, come spiega Laffranchi, si fonda sui risultati dello studio, pubblicato su BMJ Open, che descrive una nuova strategia per ridurre l'impatto del Covid-19 sugli anziani e su altri soggetti clinicamente vulnerabili, dove i Mmg svolgono un ruolo attivo nella gestione dei pazienti ad alto rischio, riducendo gli esiti avversi per la salute. Si tratta del primo studio basato sulla popolazione che include tutte le persone residenti in una grande area metropolitana del Nord Italia e si concentra sui pazienti ad alto rischio di mortalità da Covid-19.