Applicare l’istituto dell’arresto in flagranza differita anche nei confronti di coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario. A chiederlo, il presidente dell'Ordine dei Medici Filippo Anelli, a seguito dell’ultima gravissima aggressione, avvenuta a Foggia.

A dare il via a tale la proposta una petizione lanciata su Change.org da un medico campano. Nel frattempo Fratelli d'Italia in Senato presenta un Ddl, che prevede "la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per tre anni per chi aggredisce il personale sanitario o commetta reati contro il patrimonio sanitario". Fimmg valuta tale iniziativa "interessante per la deterrenza di aggressioni minori" ma per quelle 'maggiori' chiede il fermo immediato e l'arresto dei responsabili. Tra gli scettici verso la Daspo c'è la Simeu (Società italiana medicina dell'emergenza urgenza). E intanto Smi chiede un incontro con i Ministri Schillaci e Piantedosi.

EvdL'avvertimento è stato lanciato dalla Fimmg, ma ha trovato il repentino consenso di un altro sindacato di categoria la Fmt. I sindacati, compreso l'Anaoo, chiedono più risorse per la sanità. Il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti, in particolare sollecita l'esecutivo a stanziare maggiori risorse per i Mmg e a dare il via libera alla contrattazione per il rinnovo dell'Acn della MG con la stesura del nuovo Atto di Indirizzo. E intanto Smi dà anche l'adesione alla manifestazione di Foggia dove si è compiuta l'ennesima violenza contro una collega della continuità assistenziale.

EvdIl Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) , condivide il malessere della categoria, ma evidenzia che qualsiasi sciopero risulterà inefficace a causa di un codice di autoregolamentazione che rende di fatto impossibile ai medici di famiglia di esercitare tale diritto. Motivo per cui chiede una modifica di tale normativa.

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, ha salutato con favore la norma prevista dal decreto liste d’attesa secondo cui i malati cronici non devono più passare dal Cup, ma chiede uno sforzo aggiuntivo: "Abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi, a costo zero, con équipe presenti sia a livello ospedaliero sia sul territorio.

Il contenzioso, che durava dal 2018, si basava su una quota dei compensi, dovuti e mai elargiti da sei anni, alle Unità di Cure primarie. “La fine di questo contenzioso - ha dichiarato Francesco Esposito, segretario nazionale di Fmt - può contribuire al rilancio della medicina del territorio e delle forme di aggregazione territoriale".

"È sbagliata la soluzione prospettata dall’Azienda Zero che non prevederebbe  più il medico sulle ambulanze del 118, ma un infermiere che potrebbe eseguire procedure mediche secondo alcuni algoritmi clinico-assistenziali. Non si può sopperire in questo modo alla grossa  carenza dei medici del Sistema di Emergenza Territoriale 118", così Antonio Barilla, segretario regionale Piemonte Smi.