Il diniego, forte e chiaro, viene dal segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti che in una intervista all'Adnkronos ha dichiarato: "Privatizzare le cure primarie significherebbe denaturarle. L'esempio dell'Inghilterra, dove è in arrivo una piattaforma privata norvegese di medici di medicina generale che propone servizi a pagamento, "nel nostro Paese favorirebbe un'assistenza a più velocità, e, soprattutto, metterebbe a rischio la prevenzione, elemento essenziale in una visione della salute globale".
Contro i pazienti aggressivi i medici di medicina generale si difendono mettendo in campo il dispositivo della ricusazione. Il fenomeno ha avuto una vera e propria escalation nel trevigiano (Ulss 2) dove nel 2023 le ricusazioni da parte dei medici di famiglia sono state 500. Per i pazienti ricusati, scegliere un altro medico sarà difficile, vista la penuria di cui soffre il territorio.
Il Ministro della Salute, per contrastare il fenomeno dei 'medici in fuga', sta ipotizzando di introdurre, come per i ricercatori, un maxi sconto fino al 90% sulle tasse per incentivarli a rientrare in Italia a lavorare nel Ssn. La proposta è attualmente in fase di valutazione da parte del Ministero dell'Economia.
In concomitanza del varo della normativa da parte del Consiglio dei Ministri, Pina Onotri, segretario generale Smi lancia un appello sulla necessità di: "sburocratizzare la medicina generale, valorizzare la telemedicina per le visite a distanza, consentire l'autocertificazione dei primi tre giorni di malattia". Per Onotri l’enorme richiesta di certificazioni per malattia, provoca un overbording dei presidi sanitari, sia ospedalieri sia territoriali, che fa da barriera all’accesso dei pazienti che necessitano di assistenza medica.
Fiorenzo Corti, vice-segretario nazionale della Fimmg, in occasione dell'evento Adnkronos Q&A 'Salute e sanità, una sfida condivisa, svoltosi a Roma, ha precisato che il nuovo ACN per la MG dovrà garantire un servizio di prossimità fondato sul rapporto di fiducia con un medico scelto dal paziente. In merito alle Case di Comunità (CdC) ha sottolineato che: "La disponibilità dei Mmg a lavorare nelle CdC c'è - ma non va inteso come un trasferimento 'sic et sempliciter". Per Corti nella nuova medicina territoriale è fondamentale che tali presidi siano un luogo dove si incroci l'attività dei medici di medicina generale con quella degli infermieri e degli specialisti.
La proposta è stata avanzata dal Consiglio Nazionale della Fismu a Lamezia Terme, ma si tratta di una prospettiva di lavoro a lungo termine che richiede un approfondito dibattito e un percorso politico e giuridico che non può esaurirsi in uno spazio temporale di pochi mesi. Per il sindacato però si potrebbe cominciare a segnare la strada a partire dal ruolo del contratto unico dell'area convenzionata. "Una buona occasione per ragionarci - precisa il segretario nazionale Fismu Francesco Esposito - giunge con le Case di Comunità, dove infatti si profila un rapporto di lavoro sempre più subordinato per i Mmg".
L’esperienza di vaccinazione nello studio dei medici di medicina generale si amplia su scala regionale grazie ad un progetto della Regione che ha l’obiettivo di coinvolgere la Medicina Generale su tre vaccinazioni: oltre a quella per Herpes Zoster, anche quelle per Pneumococco e influenza.