Gli articoli della Manovra presentata alle Camere, relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità, malgrado le aperture annunciate dal sottosegretario al Lavoro, restano al momento immutati. Per questo i sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno proclamato lo stato di agitazione e, dopo aver condiviso con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire, hanno indetto una giornata di sciopero per il 5 dicembre.
"Chi curerà in sala operatoria, in reparto e in Pronto Soccorso la maggior parte dei pazienti lombardi nei prossimi anni?". A lanciare l'allarme è Stefano Magnone, segretario regionale Anaao-Assomed Lombardia: "In Lombardia sono particolarmente in sofferenza le discipline generaliste di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Generale, Medicina Interna e Medicina d’Emergenza-Urgenza con rispettivamente il 61%, il 47%, il 51% e il 72% di posti vuoti".
Protesta in Calabria dello Smi che segnala incongruenze sull’avvio della sperimentazione della farmacia dei servizi tra cui, da parte dell’ASP di Cosenza, segnala l’esclusione dai servizi offerti da queste farmacie dei medici di medicina generale e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT).
Gli appelli per snellire il lavoro dei Mmg cadono nel vuoto. Il presidente nazionale Snami denuncia: “Apprendiamo dal sito del sistema TS che per le ricette non a carico del Ssn è stato attivato il requisito con metodi di accesso a due o più fattori al posto dell’attuale autenticazione a due credenziali (username e password). Prima infatti bastava un click, da oggi dovremo autenticare il click attraverso una seconda verifica che sblocchi la procedura. In buona sostanza ulteriore tempo perso”.
"Se viene a mancare la prima linea del Ssn, rappresentata dai Mmg, rischia di saltare sul serio tutto il Servizio Sanitario Nazionale". Questo l'avvertimento del segretario generale Fimmg Silvestro Scotti che, in una dichiarazione rilasciata a Virgilio.it, ha precisato: "I medici di medicina generale ancora devono firmare il rinnovo dell'Acn 2019-2021 e siamo nel 2023, quasi 2024 e diventa sempre più difficile convincere questi medici a restare in servizio".
La FNOMCeO rilancia l'allarme dei sindacati medici Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e delle Confederazioni Cosmed e Cida: "Se l'ipotesi di adeguamento in ribasso delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali dei medici, prevista nella Manovra di governo divenisse realtà, oltre 50mila medici verrebbero penalizzati, spingendo coloro che ne hanno i requisiti ad abbandonare in massa il Ssn attivando il prepensionamento". Nel frattempo i sindacati annunciano l'eventualità di uno sciopero se il governo non inverte la rotta. Alla protesta aderisce anche lo Smi
"L'autonomia differenziata sarà il de profundis del Ssn". A pensarla così è il presidente dell'OMCeO di Firenze Pietro Dattolo. Pur ritenendo positiva la legge di Bilancio che stanzierebbe 3 miliardi per la sanità, Dattolo lancia un avvertimento: "Con l'approvazione del disegno di legge Calderoli si verranno a creare tanti sistemi sanitari quante sono le regioni italiane, venendo meno il diritto ad avere cure uguali per tutti”.