Queste sono state tra le principale richieste che il Sindacato dei Medici Italiani ha fatto al ministro Orazio Schillaci durante il recente incontro svoltosi al Dicastero della Salute. Per il sindacato la burocratizzazione del lavoro medico è divenuta insostenibile, per questo chiede di istituire un Osservatorio. Inoltre Smi ha sollecitato “la necessità di estendere la certificazione di genere prevista dalla Missione 5 del Pnrr anche al mondo dei medici, tenuto conto della crescente femminilizzazione della professione medica”.
Questa è la raccommandazione del Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio che ha condiviso e apprezzato le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute. Il Ministro ha annunciato la presentazione, entro l’estate, di un provvedimento di carattere normativo ed economico per rendere più attrattivo il Ssn e valorizzare il suo personale. L’Anaao Assomed ha stilato una proposta relativa ai punti prioritari che dovrebbero essere contenuti in tale provvedimento.
La notizia è stata data durante il recente Congresso Straordinario della Fismu, svoltosi a Roma. “La Federazione Medici del Territorio (FMT) è un nuovo soggetto per la difesa della sanità pubblica - ha sottolineato il segretario nazionale di Fismu, Francesco Esposito - che non solo vuole rappresentare i medici, ma desidera riunire la categoria attorno a battaglie e proposte concrete, soprattutto i professionisti sempre più delusi dalla politica. Una organizzazione che ha l'obiettivo di favorire il dialogo anche con le altre sigle sindacali".
La Cassazione, con una recente Ordinanza (Cass. Civ. Sez. lavoro, Ord. 28/02/2023 n. 6008), ha sancito la legittimità del risarcimento del danno biologico per il superlavoro del medico, stabilendo che "il limite dell’orario di lavoro deve coincidere con la tutela della salute, con un alleggerimento dell’onere probatorio in capo al lavoratore". Per la FNOMCeO si tratta di una decisione importante perché mette in evidenza come i ritmi e gli orari di lavoro dei medici, derivanti dalla carenza di personale, incidano non soltanto sulla qualità dell’assistenza e su quella della vita privata e familiare, ma abbiano conseguenze dirette sulla salute”.
La domanda è legittima vista la recente nota stampa che giunge dal Veneto, siglata congiuntamente dai sindacati Smi e Snami. Un comunicato dal titolo evocativo: "Obbligati a scioperare per farci ascoltare! Sempre meno medici per curare una popolazione più anziana". L'acuirsi delle conflittualità in varie Regioni tra i Mmg e i rappresentanti regionali che non permettono di intraprendere un percorso negoziale risolutivo di questioni locali è ormai all'ordine del giorno. Una situazione che amplifica il disagio che tutta la categoria sta esprimendo a livello nazionale e che lo stallo della trattativa dell’Acn 2019 - 2021, dopo la pubblicazione dell’Atto di Indirizzo, non aiuta certo a risolvere.
La carenza dei medici di famiglia e quella dei medici ospedalieri è un problema basilare per il futuro del nostro Ssn, motivo per cui "occorre trovare soluzioni strutturali". A sottolineare ciò è il segretario nazionale dello Smi, Pina Onotri. La raccomandazione è diretta al Ministro della Salute che, secondo Smi, nell’intervista rilasciata a La Stampa, in cui anticipa gli argomenti principali che saranno trattati nel decreto omnibus sulla sanità, "non ha affrontato uno dei nodi fondamentali del Ssn: come si farà fronte alla mancanza drammatica di medici di medicina generale e di quelli ospedalieri".
Nel capoluogo abruzzese non si arresta la mobilitazione di Cgil, Smi, Fimmg e Snami contro il rischio di chiusura dei Nuclei di Cure Primarie. A un mese dalla dichiarazione dello stato di agitazione, l'attenzione dei sindacati si sposta sulla Regione "che deve motivare il rifiuto improvviso e ingiustificato a garantire il funzionamento e l'esistenza stessa dei Nuclei, peraltro con un atto amministrativo unilaterale non controfirmato dall'assessore alla Sanità".