Questo è l'obiettivo dello Snami. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, l’Esecutivo Nazionale Snami ha infatti deciso di programmare da subito delle manifestazioni e prese di posizione pubbliche nei comuni, province e regioni italiane per rendere capillare su tutto il territorio nazionale la protesta della categoria e le istanze del sindacato contro l'attuale stallo della Medicina Territoriale.
Secondo quanto dichiarato all'Adnkronos Salute dal segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, tra il 2022 e il 2023 potrebbero essere 9mila i medici di medicina generale a lasciare la convenzione, chiedendo di andare prima in pensione. Un numero che di fatto anticipa il buco generazionale atteso per il 2025 di 1.500-2.000 professionisti in meno ogni anno. Se questa è la realtà che si preanuncia, tre milioni di italiani in più l’anno rischiano di rimanere senza medico di famiglia.
A confermarlo è il risultato dell’ultimo Tableau de Bord® dell’Istituto Piepoli secondo cui l’81% dei cittadini ne ha 'molta' o 'abbastanza'. La fiducia è massima, 88%, tra i cittadini con più di 55 anni. Ma rimane alta anche tra le fasce d’età più giovani: ne ha 'molta o abbastanza' il 79% delle persone tra 35 e e 54 anni e il 73% degli intervistati tra 18 e 34 anni. "Quest'ultimo è un dato molto significativo - ha tenuto a sottolineare il presidente della FNOMCeO -. Si tratta infatti della fascia d’età in cui il rapporto con il medico è meno frequente".
Ne è convinto il presidente dell'OMCeO di Firenze Pietro Dattolo: “Il tempo della retorica degli ‘eroi', che ci è costata così tanti martiri, è terminato. Non lo eravamo e non vogliamo essere chiamati così, vogliamo solo essere ascoltati nell’organizzazione dei sistemi sanitari, possiamo essere preziosi con la nostra esperienza".
"Per la gestione delle attività nei loro studi, i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta con il rincaro dell'energia sono sottoposti a nuovi ed onoresi costi - ha di recente dichiarato il segretario generale Smi Pina Onotri -. Chiediamo, per questo, un intervento urgente al Governo e al Ministro della Salute per misure di sostegno, con sgravi fiscali e bonus energia".
Questo il commento rilasciato all'Agenzia Dire dal presidente dello Snami dell'Emilia-Romagna, Roberto Pieralli, in merito alla sentenza del Tribunale Civile di Roma secondo cui, malgrado la consuetudine italica di utilizzare i medici a tempo determinato senza i titoli richiesti dalla legge europea e nazionale, vanno respinte le richieste di 78 medici privi del diploma di Formazione in Medicina Generale che chiedevano di aver riconosciuta la formazione sulla base dell'esperienza professionale acquisita attraverso 'Convenzioni' a termine.
La frase è di Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, ed è stata pronunciata in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid. "Il nostro pensiero - ha dichiarato - va ai tantissimi pazienti che hanno lottato, ma non ce l’anno fatta. Ma anche ai colleghi che sono stati in prima linea e da medici di famiglia, dopo aver dato tutto, sono divenuti anch’essi pazienti ai quali, purtroppo, abbiamo dovuto dire addio".