Centinaia di pazienti deceduti o trasferiti altrove sarebbero rimasti iscritti nelle liste dei Mmg, nel frattempo la Regione Puglia ha continuato a pagare i medici per questi pazienti, ma adesso le Asl sarebbero pronte a battere cassa, chiedendo ai medici la restituzione dei soldi. La denuncia su quanto sta accadendo è dell'intersindacale medica composta da Cgil medici Puglia, Smi, Snami, Sim e Ugs.
In Emilia-Romagna i senza fissa dimora avranno il medico di medicina generale. L’aula dell’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità il progetto di legge presentato dal consigliere regionale del Pd Antonio Mumolo, fondatore di "Avvocato di Strada" che prevede un medico di riferimento anche per coloro che non hanno una residenza.
A lanciare l'allarme Cosmo De Matteis, presidente emerito del Sindacato Medici Italiani che ha tenuto ad evidenziare come la carenza cronica di medici costringe a turni massacranti il personale in servizio per poter garantire l'assistenza. Ai medici del 118 - precisa - non vengono riconosciuti alcuni diritti fondamentali, quali la malattia, una pensione adeguata e uno stipendio decente, chi può, infatti, lascia il servizio".
"Non è servito il sacrificio di oltre 350 medici, di cui più della metà medici di famiglia, per far estendere le tutele sul lavoro a tutta la categoria medica, il Governo deve intervenire per il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro a seguito di contagio da Covid". Questo il commento di Pina Onotri, segretario generale Smi, alle dichiarazioni di Franco Bettoni presidente dell’Inail in merito alla scelta di far permanere dall’esclusione al risarcimento Inail le famiglie dei Mmg e dei medici liberi professionisti morti durante la pandemia.
Dalla Fimmg allo Snami è univoca la denuncia inerente ai contenuti della delibera di Regione Lombardia e della nota di sintesi del Comitato didattico di Polis Lombardia sulle nuove regole del Triennio di Formazione in Medicina Generale. Un nuovo combinato disposto che imputa la carenza di Mmg "alla scarsa propensione dei tirocinanti ad assumere incarichi di area carente e di sostituzione temporanea”. Un'affermazione che Fimmg definisce assolutamente infondata, mentre Snami afferma che i contenuti della delibera sanciscono, di fatto, la distruzione definitiva della Medicina Generale.
"Servono modelli organizzativi e di governance che sappiano coniugare gli obiettivi del Pnrr con le reali esigenze dei professionisti e dei cittadini". Con questa motivazione l’intersindacale rappresentativa di Andi, Cimop, Federazione Cimo-Fesmed, Fimmg, Fimp, Sbv e Sumai lancia la sua piattaforma programmatica attraverso un manifesto di rilancio del Ssn a tutela di tutta la professione e dei cittadini. “I medici - sottolinea l'intersindacale - attendono impazienti segnali concreti che diano loro quella fiducia nel proprio futuro lavorativo che oggi appare lontana nonostante l’elevato senso del dovere e di responsabilità dimostrato a difesa del diritto alla salute dei cittadini italiani” soprattutto durante la pandemia.
Il documento redatto dall'Agenas "non è sufficiente a dare risposte esaustive alle necessità di riorganizzazione del Ssn, per soddisfare i bisogni di salute dei cittadini - hanno affermato i 106 presidenti degli Ordini dei Medici italiani in una mozione approvata all’unanimità in cui hanno precisato: "Senza un investimento sui professionisti non si migliora il sistema”. Motivo per cui hanno chiesto l'istituzione di un tavolo di confronto con i rappresentanti della professione "perché i processi di riforma non siano appannaggio di 'pochi', ma si avvii un dibattito nel Paese".