A sottolinearlo Mauro Mazzoni, segretario nazionale dei Medici del Territorio SIMET e FASSID-Area SIMET. Nella sua relazione al recente Congresso Nazionale del sindacato, svoltosi a Cesenatico, sottolinea la necessità di trovare una soluzione urgente alla criticità maggiore del Ssn, "rappresentata dalla carenza del capitale umano, certo non meno importante di quello economico”. Per Mazzoni la politica, rispetto a tale problema, è in colpevole ritardo mentre le istituzioni non possono andare in ordine sparso. Inoltre, "le risorse aggiuntive previste per il Fsn - ha dichiarato - andrebbero non solo ai medici ospedalieri, ma anche ai medici di medicina generale che hanno gli stipendi più bassi in Europa".
I risultati del più grande sondaggio europeo sulla digitalizzazione del lavoro dei medici rivela da parte di quest'ultimi un atteggiamento fiducioso rispetto al futuro. Il sondaggio è stato condotto da Mediately a settembre in otto paesi europei: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Romania e presentato di recente a Lubiana all'evento Digital Doctor 2021. Dai risultati si evince che anche nei Paesi con una significativa percentuale di medici insoddisfatti, la maggior parte rimane ottimista. Un importante fattore che determina l’iinsoddisfazione è il sovraccarico di lavoro.
La denuncia è del presidente dell'OMCeO di Firenze, Piero Dattolo: “La situazione è grave, servono medici di medicina generale e pediatri di libera scelta”. Motivo per cui Dattolo si appella alle istituzioni per affrontare celermente il problema e chiede alla Regione di: "mettere insieme più medici di famiglia e fare dei team, delle squadre di copertura per assicurare l'assistenza di base in territori in difficoltà".
Ne è convinto il presidente dell'Ordine dei Medici di Venezia, Giovanni Leoni, che, in una recente intervista all'Agenzia Dire, ha dichiarato: la stragrande maggioranza dei ricoverati sono i non vaccinati, i vaccinati che hanno bisogno dell'ospedale sono una quantità residuale".
Secondo l'accordo siglato di recente dalla direzione Sanità della Regione Piemonte e dalle organizzazioni sindacali di categoria, il massimale per i medici di medicina generale piemontesi passa da 1.500 a 1.800 per venire incontro all'urgente bisogno di non lasciare i cittadini senza medico di fiducia.
Secondo Anaao Assomed si continua a programmare senza coniugare l’esigenza di medici specialisti con le necessità dei territori. C'è il rischio di creare un imbuto forse anche peggiore del precedente, cioè quello post-formativo, il risultato? Per il prossimo quinquennio si dovrà fronteggiare un paradosso economico-organizzativo non di poco conto.
Serve una normativa che riconosca questo ruolo" affinché il lavoro collegiale con le altre professioni sanitarie possa essere svolto "nel rispetto di ruoli e specifiche competenze”. È quanto affermato da Pierantonio Muzzetto, Presidente OMCeO di Parma e coordinatore della Consulta Deontologica nazionale FNOMCeO, durante il Convegno nazionale “Atto e ruolo medico dieci anni dopo – Aspetti professionali, etici e deontologici”, che si è svolto al Campus universitario di Parma.