È stata una lunga, scrosciante standing ovation quella che ha tenuto in piedi il pubblico del Teatro Donizetti di Bergamo in occasione del conferimento, da parte del Comune, della Medaglia D’Oro ai medici della città. Il presidente dell'OMCeO di Bergamo, che ha ritirato il premio, ha tenuto a sottolineare che quanto accaduto non va dimenticato, ma deve essere uno stimolo per un nuovo inizio professionale per "ricominciare a curare,  a prenderci cura dei malati cronici e per vaccinare tutti, non solo i bergamaschi, o gli italiani, ma vaccinare il mondo".

L'invito è di Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani, che denuncia la grave crisi in cui versa l'assistenza sul territorio e il disagio professionale dei medici del territorio. "La carenza dei medici di famiglia in tutta Italia è ormai drammatica - dichiara Onotri - e ha alla base molteplici cause, ma soprattutto è il frutto  di una politica di tagli e di denigrazione messa in atto, in  questi anni, contro i medici". "Insieme all'assistenza primaria - ha precisato - non va dimenticato che presentano spaventose carenze di organico anche i servizi di urgenza emergenza quali il 118 e la guardia medica, nonché la medicina dei servizi".

"Siamo pronti a scendere in piazza. Stiamo solo aspettando che finisca l'emergenza pandemica, che chiaramente ha frenato la discussione orientata alle azioni sindacali legittime Il 31 luglio finisce l'emergenza. Dunque, o si ritorna ad una normalità delle relazioni sindacali in cui i soggetti rappresentati vengano considerati o sarà guerra". È quanto ha dichiarato Silvestro Scotti in occasione della presentazione di due indagini per i 75 anni della fondazione della Fimmg, da cui emerge una insoddisfazione generalizzata dei Mmg rispetto all'organizzazione della medicina generale nel proprio territorio durante i mesi della pandemia.

Così lo considerano oltre la metà dei cittadini italiani, intervistati da Euromedia research che si dicono soddisfatti del rapporto che hanno avuto con il proprio medico di famiglia anche durante l'emergenza pandemica. Si tratta di un dato che fa da contraltare al disagio invece espresso dai medici di medicina generale per la scarsa considerazione, da parte della Politica, del loro ruolo professionale e sociale. Per il presidente della FNOMCeO, con la pandemia si sono trovate nuove modalità che di fatto hanno rinsaldato il rapporto di fiducia tra il medico e il cittadino, ma hanno anche fatto "avvertire ancor più forte ai medici di famiglia il senso di abbandono da parte delle istituzioni".

"Fugate le paure chiedendo al vostro medico di fiducia", così scrivono i medici Fimmg del Piemonte ai loro assistiti. Nella Regione sono 200.000 le persone con più di 60 anni non ancora protette contro il Covid e le varianti. Con un linguaggio chiaro e diretto i medici spiegano che i dati dimostrano come la vaccinazione faccia crollare la diffusione dell’infezione ed invitano alla razionalità contro le paure.

L'allarme è stato lanciato dal presidente dell'Ordine, Pietro Dattolo, che si è appellato all'assessorato della Salute della Regione auspicando "scelte diverse da quelle fin ora intraprese e condivise". "Spostare specialisti di altri settori al pronto soccorso  - ha precisato - lascerebbe sguarniti i reparti".

Questa è la domanda che Pina Onotri, segretario generale Smi, ha posto, attraverso una missiva, al Direttore Generale dell'Inail e al Presidente della Sisac, per avere chiarimenti in merito ad un dispositivo normativo della legge di Bilancio 2019, inerente la ripartizione economica del fondo Inail. Norma che prevede uno specifico finanziamento aggiuntivo, destinato alla copertura economica per i medici di medicina generale e del Pronto soccorso, sulla base del computo delle certificazioni emesse e trasmesse a Inail, attraverso il traferimento di 25 milioni di euro dall'Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro al Servizio Sanitario Nazionale.