In una lettera aperta alle Istituzioni il Sindacato nazionale autonomo medici italiani chiede che per affrontare la crisi della medicina territoriale si cambi totalmente rotta vista l'inefficacia delle misure introdotte negli ultimi anni. E avverte: "Se non verranno prese misure immediate e strutturali, il rischio è quello del 'gettonismo del territorio': un modello disarticolato, costoso e privo di continuità assistenziale, che minerebbe alle fondamenta il principio di medicina di prossimità, pilastro del nostro Ssn".
La Regione, per sopperire alla mancanza dei medici del 118, sta valutando la possibilità di sanare tale carenza formando gli infermieri con un corso annuale ad hoc. In una nota, la segreteria di Smi Molise sottolinea la propria contrarietà verso tale soluzione, sostenenedo che si tratterebbe di una una misura tampone che mette a rischio l’atto medico che deve essere sempre a cura di un medico.
In una lettera indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, il segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio ha denunciato come: "Nonostante l’impegno, le liste d'attesa non si accorciano. Occorrono altre misure urgenti che vanno concordate con gli operatori". Sulla questione è intervenuto anche Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario della Fimmg che ha dichiarato all'Adnkronos Salute: "Con gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione il nostro intervento sulle liste d'attesa è quasi pari a zero, abbiamo armi spuntate".
Smi ritiene nettamente insufficienti gli stanziamenti per la Medicina generale e le misure introdotte per fronteggiare la carenza dei medici con il prolungamento dell’età pensionabile e con la possibilità per i medici in formazione di assumere incarichi provvisori in Mg. Per Snami il Dfp manca di una visione strategica, non segna un cambio di passo e non valorizza la Medicina generale, il territorio e la prossimità.
Ha raggiunto oltre le 3mila firme la petizione lanciata su Change.org da un gruppo di giovani medici dell'Emilia Romagna a cui stanno aderendo colleghi da tutta Italia. "Invece di valorizzare le nostre competenze - si legge nella petizione - il ruolo unico a cui siamo obbligati ad aderire ci impone un modello rigido e insostenibile, costringendoci a svolgere contemporaneamente attività di medico di famiglia e di continuità assistenziale, senza possibilità di scelta e senza tenere conto dei carichi di lavoro, delle specificità professionali e delle condizioni di vita personali".
Dopo il primo incontro col presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Guido Alparone, il sindacato Snami ha sottolineato che un fattivo confronto sul rinnovo dell'Acn della Mg, non può sussistere senza l'emanazione dell'Atto di indirizzo. "Senza questo passaggio preliminare - ha dichiarato il presidente Snami Angelo Testa - qualsiasi avanzamento del confronto resta bloccato. È tempo di concretezza, non più di attese".
La firma dell'Air arriva dopo un lungo confronto con le parti sindacali ed è volto a garantire un sistema sanitario più vicino ai bisogni del territorio: le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) diventano infatti il fulcro dell’organizzazione territoriale della Medicina generale. Per lo Smi questo accordo segna una svolta storica per i Mmg della Regione. Secondo l'assessore alla Salute Cosimo Latronico rappresenta uno snodo strategico per il rinnovamento della medicina convenzionata.