Il nostro sistema sanitario non è attrezzato ad attrarre nuovi medici e neanche a trattenere quelli in servizio: contratti temporanei in decollo, retribuzioni reali in picchiata, altissimo rischio di burn-out e nessuna gratificazione economica e professionale fanno sì che si scelgano soluzioni professionali meno logoranti e più appaganti, nella libera professione così come nelle sanità di altri Paesi. Questo, in sintesi, è quanto si evince dal nuovo Rapporto Fnomceo-Censis, “Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute”, presentato di recente a Roma.
Per Pina Onotri segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi) il provvedimento non risponde alle aspettative dei medici soprattutto per quanto concerne le certificazioni, tra cui l'autocertificazione per i primi tre giorni di malattia. Smi auspica ad un miglioramento del testo e, inoltre, si dichiara "contraria alla scelta del medico di famiglia nelle farmacie per l’evidente conflitto d’interesse tra chi vende farmaci e chi, in pratica, li prescrive".
“Il Decreto prevede che le prestazioni di lavoro aggiuntive dei medici siano detassate al 15% - ha dichiarato Angelo Testa, presidente nazionale Snami - ma questo provvedimento, sebbene riconosca il sacrificio dei medici, si applica esclusivamente a coloro che hanno un contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), dimenticando così il personale che lavora in modo integrato come i medici dei servizi di emergenza urgenza che, essendo convenzionati, sono esclusi dalla detassazione. Motivo per cui Snami chiede una correzione da subito in sede di conversione del decreto.
Anaao Assomed giudica scandaloso l’emendamento al Dl liste d’attesa presentato in Senato dalla maggioranza che vorrebbe mantenere in servizio il personale sanitario fino a 70 anni seppure su base volontaria. Inoltre l'emendamento prevede che per il personale docente a tempo pieno, presso strutture afferenti al Ssn, l’età della pensione potrebbe non arrivare prima dei 72 anni.
Ennesimo atto di violenza all'ospedale Garibaldi di Catania ai danni di un medico di turno. Alfio Saggio, presidente dell’Omceo di Catania, lancia un appello ai cittadini affinché condannino con forza ogni forma di violenza contro i medici e sanitari e chiede che vengano potenziati i presidi fissi di polizia a tutela dei medici, del personale sanitario e degli stessi utenti.
Questa è la richiesta rivolta al Ministro della Salute in una lettera inviatagli di recente e firmata da sette organizzazioni rappresentative della comunità scientifica, dei pazienti e del mondo politico-istituzionale per i quali l'Italia, che assunto la Presidenza del G7, potrebbe finalmente guidare un cambio di paradigma globale senza precedenti su una patologia che rappresenta una delle grandi sfide di salute globale.
L'accordo integrativo regionale dei Mmg relativo all'Acn per il triennio 2016-2018 è al palo e il tavolo di confronto con i sindacati per rinnovarlo non è stato ancora riconvocato. Motivo per cui, il segretario regionale della Fimmg Mauro Petrucci, in una nota stampa chiede l'immediato avvio delle trattative e, in caso contrario, preannuncia forme di protesta e di lotta previa sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, dei pazienti e delle associazione dei malati.