C'è stata una vera e propria sollevazione contro la probabile stretta sulle prescrizioni dei medici di famiglia, attraverso un decreto sulle liste d'attesa, annunciata dai mass media. L'OMCeO di Milano ha minacciato di ricorrere al Tar come accaduto nel 2016 contro una simile normativa, successivamente sospesa, dell'allora Ministro della salute Beatrice Lorenzin. Per Smi l’appropriatezza prescrittiva non può essere ridotta a calcolo matematico a una media aritmetica che tiene conto solo del fattore della spesa e non del dato clinico. Snami ha dichiarato che nel caso si opporrà fortemente, perché il preconizzato taglio alle prescrizioni del 20% di fatto è un taglio alla salute dei cittadini. Anche Fimmg ha elencato i rischi della norma annunciata, in particolare sull'ipotesi di valutare le prescrizioni diagnostiche dei Mmg con un sistema basato su codifiche Icd-9. 

EvdPer Francesco Esposito, segretario nazionale della Federazione medici del territorio (Fmt), è ora di cambiare rotta: “Programmazione è la parola magica, purtroppo da troppi anni assente dall’agenda politica sul Ssn. Da alcuni decenni l'incapacità di programmare ha portato prima la pletora medica, poi la carenza di professionisti. L’ultima ‘trovata’ è in discussione in Parlamento, il Governo vuole cambiare il sistema d'ingresso per l'accesso alla facoltà di medicina. E abbiamo dei dubbi, seri dubbi”.

Il presidente nazionale Snami, Angelo Testa, durante la recente tavola rotonda sugli accessi al Ps e l'implementazione del Dm77, svoltasi presso Agenas, ha sollevato preoccupazioni riguardo i Centri di accoglienza urgenze (Cau), temendo che possano rappresentare non solo un costoso sdoppiamento dell'assistenza primaria, ma anche una soluzione errata a un problema che potrebbe richiedere approcci innovativi ed integrati.

Fnomceo, sindacati di categoria, Società scientifiche hanno espresso un giudizio unanime contro l’adozione del testo base per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria che elimina il numero programmato per l'ingresso. Una soluzione inappropriata che in futuro potrebbe portare a una nuova pletora medica.

C'è stata una levata di scudi dei sindacati di categoria, tranne la Fimmg, e dell'Ordine dei Medici contro il progetto sperimentale avviato in Piemonte tra la Regione e i farmacisti per l'esecuzione di esami gratis in farmacia. Il presidente della Fnomceo ha messo nero su bianco le anomalie riscontrate in tale progetto in una missiva inviata al governatore del Piemonte. La replica di Federfarma non si è fatta attendere: "Iniziativa finanziata con risorse nazionali, non ci sostituiamo agli specialisti".

EvdSecondo quanto preannunciato dal Ministro della Salute, nel decreto che si sta mettendo a punto per combattere le liste d'attesa ci sarà un capitolo inerente l'appropriatezza prescrittiva. Per il medico sarà vincolante indicare nella ricetta il quesito diagnostico legato alla prestazione (secondo lo standard internazionale Icd-9-cm) per poter tracciare tutte le prestazioni per aree diagnostiche. Si calcoleranno le ricette potenzialmente attese in base al bacino di pazienti di ogni medico prescrittore e nel caso di superamento ogni Regione interverrà cercando di capirne i perché e rimettendo in linea i medici che prescrivono in modo 'anomalo'.

EvdSui tempi di attesa e sulla rinuncia alle cure è intervenuto di recente il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, sottolineando: "La medicina generale si riconferma ancora una volta l’unico vero baluardo del Ssn strutturalmente adeguato a fornire ai cittadini un’assistenza di prossimità, gratuita e accessibile a tutte le fasce socio-economiche, trasversalmente in tutto il Paese. La difesa del servizio sanitario pubblico passa attraverso la difesa della medicina generale, che è ancora oggi espressione compiuta dei principi che ne hanno ispirato l’istituzione”.