EvdL'Ia sta diventando un supporto prezioso per i medici di famiglia, alleggerendo il carico burocratico e facilitando l’accesso alle informazioni scientifiche. Tuttavia, il rapporto umano e fiduciario con il paziente rimane il fulcro della Medicina generale, insostituibile anche di fronte alle innovazioni tecnologiche. È quanto emerge da un’indagine del Centro Studi Fimmg, che evidenzia opportunità e criticità dell’integrazione dell’IA nella pratica quotidiana.

EvdLa survey condotta da M.D. Digital, "Convenzione o dipendenza? Dite la vostra", ha confermato la prevalenza del modello convenzionato tra i medici di medicina generale, con il 58,54% dei partecipanti favorevoli a mantenere il sistema attuale, contro il 41,46% che sostiene la dipendenza. Tuttavia, il dato più rilevante che emerge è la significativa frattura generazionale, territoriale e di genere. I medici più anziani difendono la convenzione,  mentre le nuove generazioni - con una significativa incidenza delle donne medico - considerano la dipendenza una possibile soluzione alla precarietà lavorativa, al carico burocratico crescente e alla mancanza di tutele.

Le farmacie offriranno prestazioni di telecardiologia, televisite e telemonitoraggio, con il supporto degli specialisti ambulatoriali. L’accordo punta a rafforzare l’integrazione tra i professionisti della sanità territoriale, migliorando l’accesso ai servizi per i cittadini, soprattutto nelle aree meno servite.

A Catanzaro, esperti e rappresentanti del settore sanitario hanno discusso sulle peculiarità del nuovo Accordo integrativo regionale per i medici di medicina generale. Francesco Esposito, segretario Fmt, ha evidenziato la rilevanza del dialogo tra gli attori della sanità sottolineando il valore dell'intesa rispetto ad altre proposte nazionali, soffermandosi anche sul dibattito riguardante il ruolo unico.

La Federazione Cimo Fesmed richiama l'attenzione sugli effetti negativi della riforma che trasformerebbe i medici di medicina generale in dipendenti del Ssn. Dubbi sulla sostenibilità economica, sulla previdenza e sulla gestione delle carriere nel sistema sanitario. Il rischio, per il presidente Cimo Fesmed Guido Quici, è di creare più problemi di quelli che si intendono risolvere”.

Nel 2024 i medici di medicina generale della Regione hanno garantito 60 milioni di prestazioni, evidenziando il loro ruolo essenziale nella sanità territoriale. La Fimmg Napoli propone il rafforzamento delle Aggregazioni funzionali territoriali per migliorare l’efficienza assistenziale. Parallelamente, lo Smi Campania denuncia il sovraccarico di pazienti per medico, con gravi ripercussioni sulla qualità delle cure. Due visioni a confronto per un sistema sanitario più sostenibile.

Accolto con soddisfazione da quasi tutti i rappresentanti di categoria, la ratifica dell'accordo integrativo regionale, con un investimento di 80 milioni di euro, segna un passo importante verso un modello innovativo per la medicina territoriale, che punta sull’ottimizzazione del sistema esistente, senza modificare il ruolo dei Mmg, migliorando le condizioni dei medici e garantendo ai cittadini un servizio sanitario più efficiente e accessibile.