"Come Fimmg siamo molto preoccupati - scrivono in una nota Gaetano Lops, segretario Fimmg CA Milano, e Anna Carla Pozzi, segretario provinciale Fimmg Milano - si passerebbe, infatti, dagli attuali 23 medici di guardia attivi dalle ore 20 sino alle 8 del mattino, ad avere 18 medici in servizio dalle ore 20 sino all’1:30, e soli 10 medici in servizio dall’1:30 alle 8 di mattina. Vogliamo che i milanesi siano informati del cambiamento che metteranno in atto ATS e la Regione stessa, perché ricadrà completamente sulle persone più fragili".
La nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, proposta dalla Commissione europea nell’ottobre 2022 e attualmente in discussione, che introduce soglie più restrittive per gli inquinanti, incassa il sì degli Ordini dei Medici. Il Consiglio nazionale della FNOMCeO, riunito di recente a Roma, ha infatti approvato all’unanimità una Mozione, su iniziativa della Commissione Ambiente e Salute, che ne sostiene l’applicazione.
Messa a punto da un board multidisciplinare, la Scheda Nefrologica, dopo sei mesi di utilizzo, viene promossa dai Mmg italiani. Per il 90% riesce ad agevolare il lavoro clinico e il 25% ammette di usarla più volte la settimana. Inoltre permette di "discernere da quei casi che non richiedono l’assistenza di un nefrologo, contribuendo a snellire l’assalto ai reparti specialistici". Sono questi le principali evidenze emerse da un’indagine che rientra nel progetto KAN (Kidney Anemia Network), ideato e gestito da ISHEO, che ha visto la collaborazione scientifica di FADOI.
Lo chiede a gran voce il Segretario Nazionale di Fimmg CA, Tommasa Maio, in una nota inviata a tutti i direttori generali delle Asl d’Italia. Il riferimento è al DL Enti Pubblici e precisamente alla norma in esso contenuta che prevede fino al 2026 la possibilità per i medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali di avere in carico fino a 1.000 assistiti. Per Maio la mancata applicazione della disposizione normativa, configurerebbe un grave vulnus nei confronti dei cittadini/pazienti.
Una domanda legittima, viste le dichiarazioni che si sono succedute dopo la lettera a firma del segretario provinciale della Fimmg di Ferrara, indirizzata a duecento colleghi e all’azienda sanitaria cittadina, in cui si accusano gli infermieri di famiglia e di comunità (IFeC), sulla 'base di segnalazioni', di ingerenze indebite, "di giocare a fare i dottori". La controversia è montata a dismisura al punto che c'è stato l'intervento di Francesco Levato referente del Distretto e del Dipartimento cure primarie dell’Asl di Ferrara e componente del direttivo della Fimmg.
Botta e risposta tra Cimest, Fofi e Federfarma sulla proposta per abbattere le liste d'attesa del Sottosegretario alla Salute, cioè di dare la possibilità alle farmacie di erogare prestazioni specialistiche in convenzione. Per Cimest "non si possono trasformare i farmacisti in medici specialisti". Fofi ribatte e ribadisce che la sanità di prossimità non può fare a meno dei farmacisti all'interno della rete dell'assistenza territoriale. Sulla stessa lunghezza d'onda Federfarma.
A chiederlo è Pina Onotri, segretario generale Smi, che contesta la scelta della parte pubblica di prevedere per il rinnovo del contratto della dirigenza sanitaria, per il triennio 2019/2021, aumenti stipendiali del 4,5% a fronte di una inflazione del 12%. "Il Governo e il Parlamento, per di più - precisa Onotri - sono ancora in tempo per ulteriori misure a favore dei dipendenti del Ssn, prevedendo nella Delega Fiscale, in discussione a Montecitorio, norme che defiscalizzano il lavoro della dirigenza sanitaria".