Assimefac, in una nota stampa, risponde ai dubbi sollevati da alcuni colleghi sulla eventualità che una scuola di specializzazione universitaria in medicina di famiglia porti alla 'teorizzazione' di una branca medica ove la pratica è indispensabile. Al riguardo ricorda che "non esistono specializzazioni teoriche" e che "l’intento di una scuola di specializzazione non è quello di dare solo una formazione teorica, certamente utile, ma non sufficiente a formare alcuno specialista e quindi nemmeno quello in medicina di famiglia".

EvdQuesta è l’esortazione di un gruppo di medici di famiglia di più parti d’Italia, iscritti a diversi sindacati, esplicitata in una lettera aperta inviata al Ministro della Salute. I firmatari della missiva esprimono il desiderio di entrare a far parte a pieno titolo del Ssn e non restarne ai margini, di fare vero gatekeeping, liberandosi del ricatto della quota capitaria. Chiedono un profondo cambiamento dell’assetto, non solo contrattuale, delle cure territoriali e auspicano che la “loro voce”, che non può avere al momento rappresentanza nelle sedi istituzionali, venga ascoltata e presa seriamente in considerazione.

EvdSu 100 denunce che si fanno contro i medici solo 3 si concludono con la condanna. Una realtà preoccupante che alimenta sempre più il dibattitito sulla depenalizzazione della colpa medica, auspicata dal Ministro della Salute. Tale problematica è stata al centro dell'incontro, svoltosi a Milano, tra l'OMCeO di Milano e il prof. Adelchi d’Ippolito, coordinatore della Commissione Nazionale per lo studio e l'approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, atta a rivedere la Legge Gelli-Bianco. Si tratta del primo di una serie di incontri e di confronto con gli Ordini dei Medici sul territorio, con le assicurazioni e le associazioni dei pazienti.

Questa la risposta dei sindacati al Presidente dell’Aran Antonio Naddeo dopo aver preso visione della bozza del contratto. Cimo e Anaao sperano che l’Aran riesca a persuadere le Regioni sulla necessità di arrivare a un contratto realmente migliorativo per i dirigenti medici, sanitari e veterinari. "Il contratto - sottolineano - non può essere un mero atto burocratico economico, ma deve concorrere a migliorare lo stato del nostro sistema di cure e di chi le eroga".

Creare una rete che possa produrre, con i dati del lavoro quotidiano dei Mmg, lavori scientifici certificati. Questo è l'obiettivo del progetto lanciato dal Centro studi Fimmg di Roma. "Il progetto  - ha spiegato in una nota Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale Fimmg Roma, vice segretario nazionale vicario Fimmg e organizzatore dell’iniziativa - è nato durante il Covid, quando il mondo delle istituzioni è andato in tilt e noi, proprio grazie ai dati dei medici collegati tra loro, riuscivamo ad anticipare e a modulare o organizzare il nostro lavoro”.

Tale definizione è stata pronunciata in Calabria da un relatore nell’ambito del Simposio nazionale Vibo Emergency Medicine dedicato al “Futuro dell’emergenza-urgenza fra crisi e riorganizzazione”, scatenando le reazioni dei medici e dei sindacati. Per la FNOMCeO si tratta di una frase gravissima che sottende a un pensiero ancora più grave, cioè che la professionalità dei medici sia solo un costo da tagliare e non un determinante della salute e della vita stessa dei pazienti.

EvdPer Assimefac: "L’istituzione di una vera Scuola di Specializzazione che faccia acquisire competenze specifiche uniformi su tutto il territorio nazionale e la costituzione di dipartimenti universitari di medicina di famiglia sono l’unica via da percorrere per riguadagnare quella dignità ed autorevolezza persa nel corso degli anni e che da sempre ha contraddistinto la figura del medico di famiglia".