Secondo i risultati di un questionario su fertilità e prevenzione, diffuso dalla Siru e dalla Fimmg, oltre il 70% dei medici di medicina generale è favorevole a far tornare la vecchia visita andrologica dei tempi della leva obbligatoria, portandola nelle scuole, per fare prevenzione primaria e diagnosi precoce di patologie 'al maschile' soprattutto tra i più giovani, oggi in preoccupante aumento.
La richiesta è di Fimmg Formazione che auspica di estendere questa opzione, prevista oggi per Mmg e Pls, anche ai giovani colleghi in formazione e neodiplomati per un ingresso nella professione "più sostenibile e a tutela della genitorialità".
Non è un anatema, ma sono le parole del segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, pronunciate in un'intervista rilasciata al Resto del Carlino. "Andando avanti così - ha dichiarato Scotti - la medicina generale nel 2026 non ci sarà più: 10mila dottori andranno in pensione, con un ricambio che ne coprirà forse 3mila. Siamo un Paese che ha deciso di andare avanti senza cure primarie, perché tra un po' diventeranno un lusso".
FNOMCeO e FISM hanno siglato un position paper condiviso in cui propongono che i farmaci sottoposti a piano terapeutico, dopo un anno di monitoraggio dalla prima prescrizione dello specialista per l’avvio del trattamento, possano essere prescritti, senza ulteriori impegni amministrativi, da tutti i professionisti medici operanti nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Plauso di Fismu che appoggia la proposta definendola corretta e di buon senso.
Il sindacato giudica insufficiente la proposta della Regione in merito alla stabilizzazione del personale medico, sanitario e amministrativo della sanità. Per Fismu, il dettato regionale non farebbe che aggravare i problemi del Ssr. "Serve, ora, una risposta ferma e unitaria del mondo della sanità - chiosa Rosario Di Carlo, dirigente nazionale e responsabile regionale dirigenza medica di Fismu - anche con una giornata di sciopero".
L'appello è di Pietro Dattolo, presidente dell'OMCeO di Firenze e non si rivolge solo ai medici e al personale sanitario, ma anche ai cittadini."Quel bene fondamentale, sancito dalla Costituzione - ha dichiarato - che è il sistema sanitario nazionale, pubblico e gratuito, è in reale crisi e il Pnrr non risolverà i problemi. Quello di cui abbiamo bisogno sono maggiori risorse e personale che salvaguardino il sistema pubblico".
A pensarla così è Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg. Dal palco dell'evento Professioni&Sanità, organizzato da Fratelli d'Italia, ha evidenziato le perplessità avanzate dal sindacato sulle Case di Comunità e ha chiesto al governo la rimozione di alcune incompatibilità per i medici delle cure primarie.