A Firenze 1 medico su 2 usa Whatsapp. Attraverso la messagistica istantanea vengono inviate prescrizioni, valutati esami e dati consigli terapeutici. 8 dottori su 10 hanno un contatto con gli assistiti tramite smartphone, ma per molti tutto questo è diventato un'invasione della propria sfera privata. Poco usata l'email. Questo, in sintesi, quanto emerge da un sondaggio condotto nel 2022 dall'OMCeO di Firenze, tramite un questionario diffuso ai propri iscritti i cui risultati sono stati presentati di recente, nel capoluogo toscano, in occasione dell'evento "La Messaggistica Istantanea nell'esercizio della Professione Medica".
È questo lo slogan del Manifesto di sei metri per tre apparso a Trento con cui i medici di famiglia della Fimmg mettono nero su bianco il lavoro svolto nel corso del 2022, dove i numeri dell'attività burocratica hanno un peso più che rilevante. Un singolo Mmg in Trentino, nel corso del 2022, ha stilato/inviato quasi 25 mila tra ricette e impegnative, di cui il 97% dematerializzate. L'iniziativa però è stata criticata dallo Smi che la definisce inappropriata viste le attuali relazioni fra le organizzazioni sindacali della medicina generale e l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS).
La proposta è di Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg Continuità Assistenziale che, dopo aver apprezzato le misure straordinarie messe in campo dall'esecutivo per i medici di medicina generale, sottolinea la necessità di adottare nuovi provvedimenti finalizzati ad ampliare anche per i medici a doppio incarico di assistenza primaria a ciclo di scelta e a ciclo orario, la possibilità di mantenere l’incarico a 24 ore settimanali fino al raggiungimento di 1.000 assistiti.
I giudici della Corte Costituzionale hanno depositato le tre sentenze con cui il 1 dicembre scorso hanno affrontato le diverse questioni sull’obbligo vaccinale contro il Covid dichiarandone la legittimità. FNOMCeO, commmentando le motivazioni di tale decisione, ha affermato che si tratta di un: "grande riconoscimento delle ragioni della scienza e della tutela della salute collettiva. La Corte ha ribadito con chiarezza che l’articolo 32 della Costituzione affida al legislatore il compito di contemperare il diritto alla salute del singolo con il coesistente diritto degli altri e quindi con l’interesse della collettività”.
La trattativa, per il Sindacato dei Medici Italiani (Smi), non ha senso e non può andare avanti se il Governo non prevede "nuovi finanziamenti per porre rimedio alla carenza di specialisti nel servizio sanitario pubblico, mettendo fine al ricorso ai medici a gettone". Così si è espressa Pina Onotri, segretario generale Smi sulla prosecuzione della trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2019/2021 del personale della dirigenza sanitaria del Ssn.
L'approvazione dell'emendamento che permette ai medici di famiglia di andare in pensione a 72 anni invece che a 70 ha riacceso il dibattito interno alla categoria che si divide tra detrattori, come lo Smi e fautori con riserva, come la Fimmg, che pensa che tale decisione possa essere d'aiuto contro l'emergenza legata alla carenza di professionisti. Ma tra le fila della Fimmg c'è anche chi mostra delle perplessità sul fatto che un tale provvedimento possa dare una risposta, seppur temporanea, alla carenza di Mmg, specialmente in alcuni territori.
Il sindacato ha stilato una sorta di lista di ciò che non va e che sta mettendo a rischio la salvaguardia di un’intera categoria. "Non escludiamo ulteriori iniziative - precisa Angelo Testa, presidente nazionale Snami - anche di piazza. Le istituzioni sembrano sorde e non possiamo accettare un sistema che impone ai Mmg e ai pediatri di dover essere attivi sette giorni su sette, senza alcuna possibilità di sostituzione, con alternanza articolata dell’apertura degli studi o presso la sede di riferimento dell’aggregazione funzionale territoriale".