A manifestare la propria contrarietà è lo Snami regionale e nazionale secondo cui l'accordo con i medici di famiglia che prevede, tra l'altro, l'apertura dello studio del medico di assistenza primaria nelle giornate di sabato, domenica e festivi, seppur su base volontaria, "sa di autentica beffa" perché non c'è stata alcuna vera concertazione e la firma apposta da altre sigle sindacali per Snami "è un vero affronto a tutti i medici di medicina generale".

"Quasi 2 milioni di cittadini sono senza medico di famiglia, ma le Regioni vogliono impedire a più di 5.000 medici di assumere gli incarichi per un errore interpretativo". Questa la denucia della Segretaria Nazionale della Fimmg Formazione che precisa: "Alcune Regioni hanno deciso di impedire ai medici in formazione di assumere incarichi provvisori e di sostituzione di medicina generale, impedendo a questi medici di mantenere gli incarichi e di riconoscerli come parte del percorso formativo".

EvdSulle Case di Comunità c'è forse un'inaspettata corrispondenza "d'amorosi sensi" tra gli esponenti sindacali e professionali dei medici delle cure primarie e la cosiddettà 'base'. La bocciatura è unanime e a confermarla ci sono anche i risultati di un sondaggio del Movimento Cinque Stelle sulla riforma Moratti che ha coinvolto i medici meneghini, le cui risposte hanno travalicato i limiti territoriali, delineando i dubbi, sempre più coriacei, sul fatto che le CdC possano essere la risposta appropriata all'esigenza di prossimità e capillarità dell'assistenza territoriale. Le perplessità evidenziate nel sondaggio sulla reale funzionalità delle CdC infatti trovano una certa analogia con quanto dichiarato da Claudio Cricelli, presidente della Simg, in una recente intervista.

EvdA sottolinearlo è Pina Onotri segretario generale Smi commentando la nota dell'Inail che annuncia le procedure pubbliche per l’elargizione economica una tantum per i medici e sanitari deceduti per aver contratto il Covid durante l’esercizio della professione. Smi chiede che l’infortunio sul lavoro e la malattia professionale dei medici convenzionati con il Ssn siano riconosciuti in modo strutturato, considerando le sentenze del Consiglio di Stato in cui si conferma che il rapporto di lavoro tra i medici convenzionati e il Ssn si inquadra come lavoro para-subordinato.

Massimo Magi segretario generale regionale di Fimmg-Marche ha espresso soddisfazione per la bozza di Accordo Regionale, firmato il 3 dicembre 2022, che segna: "un ulteriore passo avanti compiuto dalla Regione nel senso del rafforzamento della Medicina Generale regionale in particolare con risorse destinate al personale di studio, divenuto così strategico nella gestione dell’incremento del carico di lavoro negli ambulatori".

A chiedere ciò è il segretario generale della Fimmg, preoccupato per un’influenza stagionale che si sta rivelando ben più aggressiva e pericolosa di quanto fosse possibile prevedere. Ad allarmare i medici di famiglia sono i dati della curva dell'epidemia influenzale che mostrano una diffusione del virus enorme ed estremamente precoce. Tanto che gli stessi medici prevedono che di questo passo si raggiungerà il picco addirittura prima di Natale.

“Le professioni sanitarie siano protagoniste del sistema salute”. Questa l'esortazione della FNOMCeO nell'incontro avuto di recente con il Ministro Orazio Schillaci sulle problematiche che affliggono il Ssn, che hanno spinto la Federazione a varare la campagna 'Invisibili' che punta sulla metafora dell’invisibilità per sottolineare i molti problemi del Ssn dei quali nessuno sembra volersi accorgere: fondi tagliati, strutture antiquate, assunzioni bloccate, carenze di personale che costringono i medici in servizio a fare milioni di ore di straordinario. "Al Ministro - precisa Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO - abbiamo chiesto di convocare la Consulta delle Professioni sanitarie e di incontrare i sindacati medici".