Secondo la FNOMCeO: "Il mancato investimento sui professionisti sanitari, di cui non vi è traccia nel Nadef, rappresenta un duro colpo per il Ssn, rinvia di un anno soluzioni che potrebbero essere adottate subito per fermare l’emorragia di medici verso il privato e verso l’estero". Dura presa di posizione anche dallo Smi che evidenzia il decremento degli stanziamenti per la spesa sanitaria per gli anni a venire previsti dal Nadef. “Non erano queste le scelte che ci aspettavamo dal Governo - dichiara Pina Onotri, segretario generale dello Smi - dopo le debolezze, mostrate con la gestione della pandemia da Covid 19 dal nostro Ssn”.
A sottolineare ciò è il presidente dell'Ordine dei Medici di Milano nella cui sede è stata organizzata una vaccinazione 'dimostrativa' che ha coinvolto tutti i consiglieri dell’Ordine. Sono stati somministrati: anticovid (quarta dose), antinfluenzale, antipneumococcica e anti Herpes Zoster.
Dura presa di posizione da parte di Francesco Marino, segretario nazionale Fimmg Emergenza Sanitaria, contro l'intenzione della Regione di trasferire i medici dell'Emergenza territoriale all’interno dei Pronto Soccorso. "È assolutamente inammissibile - ha dichiarato Marino - che durante il loro normale orario di lavoro sul territorio siano chiamati a prestare la propria opera all’interno dei Pronto Soccorso".
Medici e infermieri dei Pronto soccorso e del 118 si sono dati appuntamento il 17 novembre a Roma di fronte alla sede del Ministero della Salute assieme ai cittadini per protestare contro la situazione critica in cui versa il comparto. La protesta è stata lanciata dalla Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza (Simeu). Nei Pronto Soccorso italiani mancano oltre 5.000 medici e 12.000 infermieri e le attese per un ricovero sono sempre più lunghe.
Al primo posto dei desiderata c'è che la sanità, con i suoi professionisti, ritorni al centro dell'agenda del governo. La richiesta accomuna tutti i medici sia gli ospedalieri sia quelli che operano sul territorio. In particolare lo Smi punta sull'adeguamento economico per i medici e per il personale sanitario al pari dei colleghi europei e sulla riapertura delle trattative per i contratti dei Mmg. Snami e Fimmg, seppure con i dovuti distinguo, vista la carenza dei medici del territorio, pongono l'accento anche su un'altra questione: sull'urgenza della pubblicazione dei bandi di concorso per il triennio 2022/25 del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.
È quanto ha comunicato la FNOMCeO che ha elaborato gli ultimi dati sui medici e odontoiatri sospesi dagli Albi per non essersi vaccinati contro il Covid. Si tratterebbe per lo più di medici che non operano in strutture pubbliche, la maggior parte è libero professionista. Ma il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, rassicura: "Far tornare i medici non vaccinati al lavoro in questa fase pandemica non è rischioso".
La burocrazia è un peso che coinvolge tutta la professione medica. Un medico su due lamenta il peso del carico burocratico e il 91% accusa uno scarso equilibrio tra vita e lavoro. Ma a vivere la frustrazione maggiore sono i medici di famiglia. Infatti se il 72% degli specialisti si dichiara soddisfatto dal proprio lavoro, lo stesso non vale per i Mmg: solo 3 su 7 si dicono appagati dalla professione. Tra le cause di questo malcontento, il carico burocratico è ritenuto il fattore meno soddisfacente da più della metà dei Mmg. È quanto rileva l’indagine, svolta nel periodo di luglio-agosto 2022, da MioDottore su di un campione significativo di medici, specialisti e Mmg.