A sancirli sono due nuove circolari una dell'Inps e l'altra del Ministero della Salute. La prima, inerente alla procedura per l’invalidità Inps, prevede che il Mmg invii i referti su richiesta del cittadino e la seconda, riguardo alla vigilanza dei dispositivi medici, stabilisce che il medico di famiglia dovrà comunicare eventuali incidenti gravi degli strumenti. I sindacati Fismu e Smi protestano. Fismu chiede al nuovo governo di cancellare questi due obblighi "o sarà disobbedienza", Smi precisa che "circolari adottate unilateralmente non saranno recepite dai medici".
Dopo gli auguri di rito al nuovo Ministro della Salute Orazio Schillaci, i professionisti del Ssn, medici compresi, reiterano le loro istanze al Dicastero, sottolineando che ci sono urgenze indifferibili per le sfide di assistenza e di cura a cui dovrà rispondere un Ssn che mostra svariati segni di 'cedimento', tra cui si annovera la carenza e il peggioramento senza precedenti delle condizioni di lavoro dei medici e di tutto il personale della sanità pubblica. All'unisono chiedono un incontro urgente con il Ministro e di riaprire al più presto il confronto con le rappresentanze dei medici.
In una recente nota il presidente dello Snami Angelo Testa ha affermato che i Mmg non sono "i tappabuchi dei pediatri" e "il trattamento contrattuale" riservato a quest'ultimi "danneggia l'intera categoria dei Mmg". Testa si riferisce al fatto che, secondo l'ultimo accordo siglato, i Mmg delle Aft sono tenuti a seguire i pazienti pediatrici dopo le 20. Replica a questa dichiarazione il presidente nazionale della Fimp, Antonio D’Avino, rammentando ai colleghi che l'Acn è stato firmato alcuni mesi fa anche dallo Snami. Sottolineato ciò, dichiara la disponibilità della categoria che rappresenta a concertare nuovi modelli organizzativi nel prossimo accordo nazionale.
Tale accordo per Piera Mattioli, responsabile nazionale Smi per i medici fiscali, oltre a razionalizzare e ottimizzare il sistema degli accertamenti medico legali sui lavoratori pubblici e privati assenti per malattia, dà maggiori tutele e garanzie ai medici del settore, migliorandone l’efficienza e incrementandone il numero.
La voce dei medici di medicina generale, che chiedono certezze per il loro futuro, si è sentita forte è chiara attraverso i sindacati di categoria Fismu e Fimmg. Per Fismu, l'immobilismo in cui versano i tavoli contrattuali non è più ammissibile, quindi propone di aprire subito la contrattazione e di creare un fronte sindacale unito rispetto al nuovo governo. Fimmg, sembra accogliere la proposta e rilancia, chiedendo che in tempi brevissimi si emani l'Atto d'indirizzo per il rinnovo dell’ACN 2019-2021 e che si mettano così le basi per "il più profondo rinnovamento che deve trovare attuazione con l’avvio, immediatamente dopo, del rinnovo dell’ACN per il triennio 2022-2024".
I provvedimenti emergenziali adottati nel corso della pandemia non hanno prodotto nel Ssn significative correzioni delle consistenze di personale, soprattutto per Mmg e infermieri. Ma, secondo l'analisi dell'Agenas, basata su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero della Salute, Istat ed Eurostat e su rilevazioni OCSE, tra cinque anni non avremo più il problema della mancanza di medici di famiglia e infermieri, perché "l’offerta formativa delle varie scuole di specializzazione sarà in grado di assicurare, a legislazione costante, il numero di pensionamenti prevedibile per lo stesso periodo.
Questo è il titolo del primo convegno della neonata associazione LAMG (Libera Associazione Medicina Generale) nata a Milano sulla scia del movimento delle Coccarde Gialle. A conclusione dei lavori è stato elaborato un documento, una vera e propria linea di indirizzo da portare ai tavoli tecnici regionali in cui i rappresentanti dell'Associazione sono stati chiamati a partecipare.