"Tale approvazione segna un momento storico" ha tenuto a sottolineare il segretario nazionale Settore Fimmg INPS Alfredo Petrone: "Finalmente è al capolinea la lunga storia di contratti annuali in assenza di tutele dei Medici convenzionati INPS addetti alle funzioni relative all’invalidità civile e alle attività medico legali in materia previdenziale e assistenziale affidate all’Istituto che vi potrà adempiere con più efficacia”.
I medici della medicina convenzionata sono tuttora privi di tutele, come invece previsto in altri paesi europei. Non sono bastati i circa 400 medici di famiglia deceduti per far estendere le tutele sul lavoro al contagio da virus e farlo rientrare nei casi d’infortunio sul lavoro. Motivo per cui Pina Onotri, segretario generale dello Smi, dice di essere in piena sintonia con la richiesta del presidente dell'Inail sulla necessità "che l’infortunio sul lavoro debba essere ampliato ai medici di medicina generale e liberi professionisti e ad altre categorie di lavoratori attualmente senza questa tutela".
A lanciarlo è stato il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli. "Riponevamo le nostre speranze nell’attesa riforma della Medicina Generale - spiega - ma è rimasta prima ferma al palo e ora orfana del precedente Governo. In un’ipotesi di riforma, non possiamo non condividere l’auspicio lanciato da Fratelli D’Italia, tramite il suo responsabile sanità, di una valorizzazione della prossimità e del rapporto di fiducia tra professionisti e cittadini, che rappresentano i valori fondanti della Medicina Generale”.
Ancor prima del responso elettorale i medici tutti, dai convenzionati agli ospedalieri, con il beneplacito della FNOMCeO, assieme ai professionisti del Ssn, hanno annunciato una mobilitazione unitaria a difesa della sanità pubblica e del loro lavoro. E non poteva che essere così, consci del fatto che non solo tale tematica è stata ai margini della campagna elettorale, ma che tutti i programmi dei partiti sono stati connotati da una mancanza di visione di sistema, imprescindibile per affrontare la complessità delle sfide necessarie per preservare una sanità pubblica solidale e universalistica.
A sottolineare ciò è Fismu che denuncia l’assenza di un progetto concreto da parte delle Regioni e di una direttrice chiara da parte del Governo centrale in merito alle Case di Comunità (CdC) e al ruolo dei medici del territorio. Secondo Fismu, c'è la necessità di un'armonizzazione che abbia come requisiti: centralità del medico, adeguata riposta organizzativa alla domanda di salute attraverso un contratto unico di tutti i medici del Ssn che garantisca il rapporto fiduciario, la libertà di scelta per il cittadino e tutele, autonomia e garanzie per i medici.
"L'Intelligenza artificiale (IA) è uno strumento fondamentale per il medico, ma non sia un suo surrogato”. A ribadirlo il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli. Lo ha fatto di fronte al 'Board' di esperti cui è affidata l’organizzazione del Convegno che, il 24 e 25 novembre a Roma, darà ufficialmente il via alla revisione del Codice deontologico. Il testo oggi in vigore risale infatti al 2014: tra gli argomenti che per la prima volta saranno trattati, ci sarà proprio l’intelligenza artificiale.
Fimmg e FNOMCeO esprimono la loro soddisfazione per il decreto che finanzia e ripartisce le 900 borse aggiuntive per la Medicina Generale per il triennio 2021-2023. Ma le carenze sul territorio dei Mmg sono tali che FNOMCeO chiede un aumento sistematico per i prossimi 5 anni. Fimmg nel frattempo precisa: "Ora le regioni hanno gli strumenti per i bandi regionali" e si può finalmente dare "una risposta ai cittadini, ai giovani medici e ad una MG che possa evolvere verso modelli assistenziali potenziati, ma di vera prossimità. Modelli che si fanno con gli uomini non con i mattoni".