Soprattutto in alcune aree della provincia di Treviso, come quella di Pieve di Soligo, la situazione sta diventando molto difficile. Solo il 20% dei Mmg ha però accettato di aumentare il numero massimo di assistiti da 1.500 a 1.800. Da qui nasce la richiesta di poter sopperire alle carenze di medici di medicina generale aprendo agli specializzandi e incrementando le medicine di gruppo.
A sostenere ciò una dichiarazione congiunta di ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) e di AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) in occasione della Giornata mondiale della salute 2022 in cui sottolineano: "Come associazioni di medici crediamo sia nostro compito sollecitare la classe politica, i cittadini e la società civile organizzata su queste tematiche: la nostra priorità è la Salute e la sua difesa. E questi 'benefìci interventi' non si raggiungono con le armi e la guerra, ma solo con la Pace".
"Auspichiamo ad un sistema nazionale integrato di emergenza-urgenza sanitaria, costituito dal sistema pre-ospedaliero 118 e dal sistema ospedaliero. Per tale obiettivo c'è la necessità dell’aggregazione funzionale di più strutture nel Dipartimento Integrato di Emergenza–Urgenza, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale, in cui opera la figura del medico unico specialista in emergenza-urgenza". Ad evidenziare ciò la FIMEUC durante la recente discussione svoltasi a Montecitorio sulla proposta di legge (n. 3338) per la riorganizzazione del servizio sanitario di emergenza-urgenza.
Dopo il sit-in di protesta dei sindacati Fimmg, Smi e Snami, contro il rischio di chiusura dei sei NCP dell’Aquila, il primo cittadino, Pierluigi Biondi ha annunciato che: “I Nuclei di Cure Primarie continueranno a operare sul territorio grazie alla sostituzione dei medici di famiglia in quiescenza con personale che continuerà a garantire i servizi di assistenza alla popolazione”.
“Impugniamo la circolare regionale inerente alla distribuzione degli ausili diabetici poiché la doverosa proroga del termine di avvio delle nuove modalità prescrittive impone la convocazione preliminare del Comitato Permeante Regionale (CPR) previsto dall’accordo collettivo nazionale” così in una nota dell’intersindacale Medici della Puglia Snami – Smi – Cgil Medici– SIMeT.
Questa affermazione è del Presidente della Federazione Cimo-Fesmed Guido Quici che precisa: "In 10 anni il salario accessorio dei medici dipendenti del Ssn è stato falcidiato, persi in media 15 mila euro a testa. Va benissimo pensare alle riforme strutturali del Servizio Sanitario Nazionale, ma se non si mette mano anche a questo tema sarà impossibile colmare la carenza di personale".
A pensarla così è Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'università Ludes-United Campus of Malta e storico della Medicina. In una dichiarazione all'Adnkronos Salute ha sottolineato quanto i distretti sociosanitari, attraverso la presenza dei medici di comunità al loro interno, avrebbero potuto garantire, nella situazione emergenziale pandemica, una più tempestiva assistenza sanitaria e una velocità di risposta.