La frase è di Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, ed è stata pronunciata in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid. "Il nostro pensiero - ha dichiarato - va ai tantissimi pazienti che hanno lottato, ma non ce l’anno fatta. Ma anche ai colleghi che sono stati in prima linea e da medici di famiglia, dopo aver dato tutto, sono divenuti anch’essi pazienti ai quali, purtroppo, abbiamo dovuto dire addio".
Un gruppo di medici di medicina generale, provenienti da diverse regioni e province italiane, ripropongono, attraverso una lettera aperta al presidente della Conferenza delle Regioni, dubbi, perplessità e criticità inerenti all’attuale impostazione del progetto di riforma delle Cure Primarie, evidenziati in precedenza in una missiva inviata al Ministro delle Salute, da cui non hanno avuto nessuna risposta. In primis precisano di avere moltissime riserve su quella che viene definita una riforma epocale per il riassetto delle Cure Primarie che di fatto, per essere tale, si sarebbe dovuta inserire in un rinnovato Ssn, declinato con nuovi paradigmi. Ma non è stato così.
Grazie alla Nota Aifa la Medicina Generale potrà acquisire un ruolo primario nella gestione integrata del Diabete di tipo 2, ma resta aperto il problema formativo, come è emerso dal Talk Webinar “Nota 100 - una vittoria per tutti”, organizzato da Motore Sanità. “La professione - ha tenuto a sottolineare Gerardo Medea, Responsabile Nazionale Ricerca Simg - è rimasta un po’ a digiuno dall’aspetto prescrittivo dei nuovi farmaci per il trattamento del Diabete di tipo 2, necessita di una grande azione di supporto formativo”.
Questa è stata la decisione della Segreteria Nazionale del Sindacato Medici Italiani (Smi) dopo aver valutato l'esito dello sciopero del 1 e 2 marzo scorso e della partecipazione alla manifestazione nazionale presso il Ministero della Salute a Roma. "Continueremo lo stato di agitazione - ha annunciato il sindacato - continueremo a lottare per le tutele dei medici (riconoscimento infortunio, malattia, maternità). Il nostro Ssn in questa fase è in ginocchio, per la pandemia, per la guerra e per la mancanza di medici, in particolare di medici di medicina generale".
Fimmg ritiene indispensabile poter contare su risorse specifiche dedicate al nuovo assetto organizzativo delle Cure Primarie. La firma dell’ACN 2016-2018 è stato il primo passo di questo cambiamento, avendo regolamentato l’introduzione delle AFT, delle UCCP e del Ruolo Unico. Ma per il sindacato servono finanziamenti da riservare al loro sviluppo, alla strutturazione hub e spoke degli studi dei medici di medicina generale. Finanziamenti che non sono stati previsti per i prossimi Accordi Collettivi Nazionali 2019-2021 e 2022-2024, dei quali Fimmg chiede l’avvio immediato.
L'allarme è stato lanciato da Cosmo De Matteis Presidente Onorario del Sindacato Medici Italiani (Smi):"Ambulanze senza medici a bordo, postazioni senza infermieri ed autisti: caos più assoluto. Da tempo denunciamo, inascoltati, queste carenze, che sono strutturali del sistema regionale sanitario calabrese".
Secondo lo Smi regionale, "L’accordo siglato tra Regione Marche Fimmg e Snami sulla Continuità Assistenziale a h.16 e non più a h.24 mette a rischio la salute dei cittadini e non risolve la carenza di medici nella Regione. Inoltre si tratta di un accordo irrispettoso e non in linea con l'ACN recentemente siglato”.