Carichi burocratici insostenibili per i Mmg: "O si provvede subito a una riorganizzazione amministrativa, altrimenti siamo pronti ad attuare azioni eclatanti. Non escludiamo le dimissioni di massa. E se ci fermiamo noi, allora l’emergenza sarà totale". Queste le parole pronunciate da Giovanni Barroccu, segretario provinciale Fimmg-Olbia in una intervista rilasciata alla testata Nuova Sardegna.

“In Toscana nei prossimi anni andranno in pensione circa 4.000 medici. Bisogna essere chiari: così il sistema non regge”. A dirlo è il presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze Pietro Dattolo, che nei giorni scorsi ha consegnato alla Regione una relazione sulla mancanza di medici in Toscana e la richiesta di assumere camici bianchi.

Il dibattito su quale sarà il futuro dei medici di famiglia è ancora aperto. Le Regioni incalzano con la proposta di modificare l'atto di indirizzo affinché venga declinata, in casi specifici, l'assunzione diretta dei Mmg. Ma c'è chi delinea una terza via: l'obbligo ad associarsi. Questa è la proposta avanzata attraverso lo studio Mercer in cui è stata elaborata una policy per la ridefinizione del ruolo dei Mmg nel contesto dei nuovi servizi sociosanitari territoriali. Secondo lo studio la trasformazione dei medici di famiglia in dipendenti dei servizi sanitari regionali avrebbe degli effetti dannosi in termini di diminuzione dell’assistenza al paziente, di flessibilità organizzativa e di maggiori costi.

"Il malessere della categoria è palpabile: carichi di lavoro insostenibili mancanza di tutele, burocrazia aberrante e non ultimo il mancato indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per Covid. Uno schiaffo, da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici". La protesta sembra non bastare più e le organizzazioni sindacali, Smi, Simet, hanno indetto lo sciopero per tutti i medici dell’area convenzionata, con la chiusura  degli ambulatori il 1 e 2 marzo e hanno convocato una manifestazione a Roma il 2 marzo dalle ore 9.00 -13.00  al Ministero della Salute.

È quanto ha dichiarato il Presidente Umi Francesco Falsetti sull’inaugurazione di due CdC nei paesi di Nevo e Leno. Per Falsetti si tratta di un cambio di etichetta di strutture già in essere. “Fumo negli occhi per i cittadini  - precisa - con l’ennesima 'fuga in avanti' della Lombardia in quanto non si è ancora definito, a livello nazionale, il ruolo dei medici ed in particolare dei Mmg in queste nuove strutture previste dal Pnrr".

“Sorprende che gli stessi sindacati in stato di agitazione contro la pressione burocratica e i certificati pronta guarigione, in Friuli Venezia Giulia abbiano accettato un accordo regionale, secondo cui i tamponi di uscita dalla quarantena e l’inserimento dei risultati sia a carico dei Mmg". Questo il critico commento e la denuncia di Filippo De Nicolellis, segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu (affiliata Cisl Medici).

Secondo il presidente dello Snami il Covid è diventato un paravento nell’imporre ope legis e a titolo gratuito nuovi onori burocratici ai medici di famiglia, bypassando gli accordi nazionale e regionali sottoscritti tra le parti.