A lanciare l'allarme, durante un'intervista, rilasciata all'Agenzia Dire, Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma. "Se non si fossero cambiati gli indicatori per portare una Regione da un colore all'altro - sottolinea Magi - il Lazio sarebbe ora in zona gialla".
A sostenerlo l’Associazione di Medici di Famiglia (Amf) che ha consegnato una lettera alla vice presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante un recente incontro a Vigevano. Nella missiva vengono descritte le innumerevoli necessità della medicina del territorio lombardo e che "la nuova legge regionale non pare affrontare con la decisione necessaria".
È quanto hanno evidenziato in una lettera aperta al presidente della Regione Toscana le tre le organizzazioni sindacali dei medici di medicna genarele: Fimmg, Snami, Smi. I sindacati chiedono un tavolo di concertazione "per giungere alla definizione di un Air che delinei una corretta applicazione del Pnrr per l'auspicato potenziamento della sanità territoriale".
L'appello è stato lanciato dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas. "La carenza di medici e di personale del comparto sanitario è un'emergenza nazionale. Urgente una sospensione del numero chiuso nelle Facoltà - ha affermato Solinas - o sarà sempre peggio. I sistemi sanitari regionali subiscono oggi le conseguenze di un evidente errore nella programmazione di professionisti formati dalle Università".
Il disagio lavorativo causato delle carenze strutturali e di organico che si registrano nelle Unità Operative di Medicina d'Urgenza, Pronto Soccorso e 118 in tutta Italia è tale che i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso e del 118 scenderanno in piazza, per la prima volta, insieme alla Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (Simeu). Pieno sostegno alla protesta da parte della FNOMCeO che chiede di "intervenire subito per porre fine all’emorragia di personale specializzato dai nostri Pronto soccorso”.
L'esortazione è del presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, che plaude alla proposta del Ministro della Salute di istituire un'indennità accessoria per i medici del Pronto Soccorso. “È sacrosanto valorizzare l’operato e la professionalità di questi colleghi - ha dichiarato - ma la stessa attenzione va riservata al personale del 118 e alla medicina del territorio su cui bisogna investire. Il territorio e l’ospedale, sono le due facce di una stessa medaglia: entrambi, insieme, costituiscono il Ssn e vanno valorizzati allo stesso modo”.
È stata accolta con favore la decisione del Ministero della Salute di istituire, dal prossimo anno, un'indennità accessoria per medici, infermieri e professionisti sanitari dei Pronto Soccorso. Ma per alcuni sindacati di categoria si tratta di un piccolo passo che non risolve la crisi del settore e non incide "su condizioni di lavoro al limite della sopportabilità". E c'è chi si chiede perché tale indennità non sia stata contemplata anche per i medici del 118, ricordando che la prima linea dell’emergenza-urgenza parte dal 118 e arriva Fino al Pronto Soccorso. Qualcun altro ricorda al Ministro della Salute l'urgenza nei PS di interventi di prevenzione e di deterrenza delle agressioni.