A chiederle è il segretario regionale Smi della Campania, Luigi De Lucia, dopo l'ennesima aggressione, verbale e fisica, a un medico di famiglia nella provincia di Napoli da parte di due suoi assistiti che pretendevano un’esenzione che non era prevista per le loro patologie. De Lucia, inoltre, denuncia come la campagna denigratoria contro i Mmg contribuisca ad alimentare tali episodi.

Sono sempre di più ogni anno i Mmg che vanno in pensione e non c'è un ricambio generazionale adeguato per sostituirli sul territorio. Nel frattempo cresce il numero dei  'bocciati' ai test di ingresso al corso di formazione specifica in Medicina Generale, come è accaduto meno di un mese fa. L’esito di quasi tutte le graduatorie parla chiaro: su 11.704 candidati solo 1 su 10 ce l'ha fatta. A denunciarlo è Consulcesi secondo cui il sistema di selezione non premia sempre i più meritevoli, motivo per cui ha dato vita ad una vera e propria task force legale con l'obiettivo di mitigare questo 'imbuto formativo'.

Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO torna a intervenire sul Pnrr dopo le recenti dichiarazioni del Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sul potenziamento della medicina territoriale. “Bene il potenziamento della medicina territoriale, come annunciato dal Sottosegretario Pierpaolo Sileri. Bene il potenziamento degli ospedali - dichiara Anelli - anch’esso previsto dal Pnrr. Per la riuscita di entrambi, però, non basta investire risorse nella costruzione di nuove strutture: sono i medici, i professionisti, il capitale umano, il vero tessuto connettivo che tiene in piedi il nostro Ssn e la vera linfa vitale di ogni processo riformatore”.

A lanciare l'allarme è lo Snami secondo cui, per i medici di medicina generale, stanno aumentando a dismisura i tempi da dedicare alle incombenze non strettamente mediche, cresce quindi il rischio di creare un'eccessiva sovrapposizione con il lavoro prioritario della clinica e cura del paziente. "Come Snami - sottolinea provocatoriamente il presidente Angelo Testa -  potremmo proporre una sorta di settimana della vergogna in cui la Medicina di Famiglia fa esclusivamente green pass, vaccini, tamponi, prenotazioni e le mille altre incombenze burocratiche, alcune inutili; secondo la parte pubblica non abbiamo altro da fare".

Il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, ha precisato all'Ansa che i Mmg e i pediatri di libera scelta hanno dato la disponibilità al processo vaccinale anche per una eventuale terza dose. Ma ci sono alcuni problemi da risolvere come quello di far dialogare a livello nazionale le varie anagrafi vaccinali, quelle regionali dei vaccini obbligatori e l'anagrafe Covid. Ma c'è anche da considerare il carico di lavoro per i medici del territorio, come ha ricordato il presidente della FNOMCeO che chiede l'apertura di un tavolo sindacati-Ministro della Salute perché "per organizzare le vaccinazioni anti Covid con modalità ordinaria, bisogna rafforzare la Medicina Generale e contrattualizzare un accordo".

A dare la notizia il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani: “In base ai rilievi condotti sono poco meno di 20.000 i colleghi che hanno completato i corsi abilitanti dell’Istituto Superiore di Sanità e altri 3.000 li concluderanno a breve. Le farmacie private convenzionate che parteciperanno al Piano Vaccinale sono 10.518 su 17.617, cui si aggiungono 1.000 farmacie comunali su 2.000. Sono dati che testimoniano la nascita di una vera rete di prossimità dei siti vaccinali".

Dopo la Fimmg anche l'intersindacale Medici Puglia, in una missiva inviata al Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, alle autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle Asl, denuncia l'impossibilità di di continuare la campagna vaccinale vista la scarsa distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generali.