Valutare il rischio di cancro associato ai tatuaggi è una questione sorprendentemente complessa. Esistono centinaia di marche e migliaia di colori d'inchiostro, e i singoli tatuaggi spesso ne contengono molti. La dimensione e il numero dei tatuaggi variano notevolmente tra gli individui, rendendo difficile calcolare l'esposizione complessiva. Inoltre, fattori confondenti come fumo, alcol e status socioeconomico complicano ulteriormente l'analisi. Nonostante molti casi clinici abbiano rilevato l'insorgenza di lesioni cancerose all'interno dei tatuaggi, mancano studi epidemiologici causali esaustivi per determinare se questa associazione sia diretta.

Composizione degli inchiostri e regolamentazione
La regolamentazione degli inchiostri per tatuaggi varia. Health Canada limita ingredienti considerati cancerogeni, mutageni, tossici o irritanti, testando anche le contaminazioni. L'Unione Europea ha un approccio simile, mentre la Fda statunitense è più passiva. Gli inchiostri non organici contengono spesso metalli come cadmio, cromo, piombo, nichel, molti dei quali sono noti o possibili cancerogeni. Anche i coloranti azoici possono formare ammine aromatiche cancerogene, e gli idrocarburi policiclici aromatici sono dannosi. Sorprendentemente, uno studio ha rilevato che l'83% degli inchiostri testati aveva etichette imprecise.

Evidenze su linfomi e cancro cutaneo
La ricerca si è focalizzata sui linfomi, poiché è stato dimostrato che il pigmento dei tatuaggi migra ai linfonodi regionali, potendo indurre infiammazione cronica e processi cancerogeni. Alcuni studi caso-controllo hanno mostrato un aumento significativo del rischio di linfoma nei soggetti tatuati, specie per tatuaggi di grandi dimensioni. Altri studi sono stati meno conclusivi. Riguardo al cancro della pelle, alcuni studi hanno associato tatuaggi grandi a un rischio elevato di carcinoma basocellulare; tuttavia, un altro studio non ha trovato evidenze per il carcinoma cutaneo a cellule squamose.
Persistono ancora molte incertezze sui rischi di cancro legati ai tatuaggi. Grandi studi di coorte sono in corso (es. in Germania e Francia) ma richiederanno decenni per fornire risposte definitive. La rimozione laser scompone il pigmento che finisce nei linfonodi, ma il rischio derivante da questo processo è incerto. I pazienti dovrebbero sapere che l'esposizione al sole accelera lo sbiadimento e il rilascio di sostanze potenzialmente dannose. Si consiglia di proteggere i tatuaggi dal sole, tramite indumenti o creme solari, dato il possibile aumento del rischio di cancro della pelle. In sintesi, è prematuro assicurare che i tatuaggi siano completamente privi di rischi.

Fonte
Press-release-Wave-48-Tattoos.pdf
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