Una nuova ricerca suggerisce che le differenze di sesso possono influenzare la performance neurocognitiva e gli outcome somatici nelle persone affette da disturbo bipolare (Db) e schizofrenia (Sz). È emerso che le differenze di genere possono avere un impatto significativo sulla patogenesi e sul decorso di queste condizioni, sottolineando la necessità di piani di trattamento che tengano conto delle differenze di genere.
La metodologia utilizzata è stata un'analisi cross-sectional condotta nell’ambito dello studio multicentrico PsyCourse. I ricercatori hanno incluso dati relativi a più di 1000 adulti con grave malattia mentale (Smi, Severe Mental Illness), con un'età media di 42 anni, di cui il 57% uomini, divisi circa equamente tra Db e Sz. Il gruppo di controllo sano contava oltre 400 individui (età media 36 anni, 59% donne). I ricercatori hanno investigato le differenze negli outcomes in base al gruppo diagnostico e al sesso per quanto riguarda le caratteristiche sociodemografiche, il funzionamento psicosociale, la qualità della vita, la performance neurocognitiva e le comorbidità somatiche.
Sono state riscontrate interazioni significative tra sesso e diagnosi (Db vs. Sz) per diversi parametri:
1) età alla prima visita ambulatoriale (p=0.05).
2) durata della malattia (p=0.03).
3) tassi di uso di sostanze illecite (p=0.01) e fumo (p=0.05).
I risultati hanno specificamente mostrato che gli uomini con schizofrenia presentavano i tassi più elevati di uso di sostanze in tutti i gruppi. Per quanto riguarda la performance neurocognitiva, le donne con disturbo bipolare hanno ottenuto risultati migliori rispetto agli uomini con Db nella memoria verbale (p=0.003) e nella velocità psicomotoria (p<0.001).
Analizzando i gruppi in generale, gli individui di controllo sani hanno superato gli individui con Smi nella performance neurocognitiva. Inoltre, il gruppo con Db ha mostrato un funzionamento e una performance neurocognitiva migliori rispetto al gruppo con Sz.
Riguardo alle comorbidità somatiche, le donne con Smi presentavano una maggiore prevalenza di ipertensione rispetto alle donne senza Smi. Inoltre, in entrambi i sessi, il gruppo con Db aveva un rischio maggiore di alterazioni tiroidee rispetto ai gruppi Sz o di controllo sani.
Gli investigatori, il cui studio è stato guidato da Maria Serra-Navarro e pubblicato in Acta Psychiatrica Scandinavica, hanno concluso che i dati ottenuti evidenziano l'importanza di considerare le differenze di sesso, suggerendo che i piani di trattamento dovrebbero essere sensibili al sesso per migliorare gli outcomes clinici, promuovere abitudini di vita sane e monitorare le comorbidità fisiche.
Tra le limitazioni dello studio, sono state citate: la mancanza di sufficiente potere statistico nel campione totale per rilevare tutte le interazioni tra diagnosi e sesso, la presenza di potenziali falsi positivi, la mancanza di dati sugli eventi della vita riproduttiva femminile e sul gender, una limitata diversità etnica, e un potenziale bias soggettivo nei dati auto-riportati sulle comorbidità.

Bibliografia
Serra-Navarro M, et al. Influence of Sex and Diagnosis on Clinical Variables and Neurocognitive Performance in Severe Mental Illness. Results From the PsyCourse Study. Acta Psychiatr Scand 2025. doi: 10.1111/acps.70026.