Uno studio pubblicato su Neurology rivela l’esistenza di un’associazione tra sintomi dell’insonnia e aumento del rischio di ictus, con una correlazione che è risultata più forte nei partecipanti di età inferiore ai 50 anni e una relazione dose-risposta.
Precedenti studi hanno delineato la correlazione degli effetti avversi del saltare la colazione con la funzione cognitiva. Tuttavia, la maggior parte di questi studi si è concentrata sugli effetti a breve termine; ad oggi, l'effetto a lungo termine del saltare la colazione sulla funzione cognitiva tra gli anziani rimane poco chiaro. In un recente studio prospettico l’analisi statistica ha confermato che il tasso di incidenza del declino del punteggio cognitivo era significativamente più alto in chi faceva a meno del primo pasto della giornata.
I risultati di un recente studio mostrano che il microbiota intestinale pro-infiammatorio può promuovere lo sviluppo della malattia interagendo con l'APOE: in altre parole i fattori genetici dell'ospite influenzano lo sviluppo di batteri significativamente associati alla demenza di Alzheimer, suggerendo che questi batteri potrebbero fungere da biomarcatori e bersagli per la diagnosi, il trattamento e l'intervento della malattia.
Il professor Giampaolo Tortora, direttore del Clinical Cancer Center di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS ha analizzato le tematiche di maggior interesse emerse dall’edizione Asco 2023 e parlato dei lavori presentati dai giovani ricercatori di Policlinico Gemelli e Università Cattolica, tutti su temi di grande tendenza: dai nuovi farmaci, all’intelligenza artificiale per ‘predire’ la risposta ai trattamenti.
Un gruppo internazionale di ricercatori ha sviluppato un approccio computazionale per prevedere se una persona con diabete di tipo 2 svilupperà una malattia renale, una complicanza frequente e pericolosa del diabete. I risultati, pubblicati su Nature Communications, potrebbero aiutare i medici a prevenire o gestire meglio le malattie renali nelle persone con diabete di tipo 2.
Secondo uno studio pubblicato su eClinicalMedicine, le malattie respiratorie croniche nel 2019 sono state la terza principale causa di morte a livello globale, con 4 milioni di decessi e una prevalenza di 454.6 milioni di casi. Un team di specialisti ha stimato la mortalità, gli anni vissuti con disabilità, gli anni di vita persi, gli anni di vita aggiustati per la disabilità (DALY), la prevalenza e incidenza delle malattie respiratorie croniche dal 1990 al 2019, suddivise per sesso, età, regione e indice sociodemografico in 204 paesi e territori.
L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di problemi psichiatrici. Restare esposti a lungo a inquinanti presenti nell’aria come l’ozono o il particolato fa salire il pericolo di soffrire di ansia e depressione. Lo dimostrano studi recentissimi, a riprova di quanto l’inquinamento, che sia da smog o anche da rumore, ricopra un ruolo molto importante nello sviluppo di problemi psichiatrici. Di questo e della complessa interazione tra cambiamenti climatici e salute mentale si è parlato nel corso del convegno “Il cervello e i cambiamenti. Le sfide climatiche, ambientali, affettive e adattive” svoltosi a Bormio.