Una nuova ricerca della University of Southern California mostra che il ferro funge da acceleratore che guida alcune cellule immunitarie che causano infiammazione nei polmoni durante un attacco d'asma allergico e bloccare o limitare il ferro può ridurre la gravità dei sintomi.
Nasce uno strumento innovativo per assistere i medici nel determinare il momento più opportuno per eseguire il trapianto di cellule staminali nei pazienti con sindromi mielodisplastiche, malattie che possono preludere a una leucemia. La collaborazione da cui è emerso lo strumento è avvenuta tra medici, ricercatori e data scientists del Center for Accelerating Leukemia/Lymphoma Research (CARL), centro di ricerca per accelerare l’innovazione clinica nelle malattie ematologiche di Humanitas, Humanitas AI Center e Politecnico di Milano. Lo strumento, che elabora informazioni sul profilo genetico della malattia e del paziente, è un passo avanti per la medicina di precisione.
Presentati in anteprima i dati preliminari del Dry Eye Diagnosis Training Program sviluppato dal gruppo IOSA* (Italian Ocular Surface Associates) con il contributo non condizionante di Alcon.
È stato condotto uno studio per valutare l'impatto degli acidi grassi polinsaturi (Pufa) sulla mortalità per tutte le cause e cardiovascolare nei pazienti con prediabete e diabete e i dati indicano che l'aumento dell'assunzione di Pufa n-3 nella dieta può potenzialmente ridurre il rischio di mortalità correlata al diabete.
Uno studio prospettico di coorte che ha coinvolto 5951 donne anziane ha rilevato che livelli più elevati di attività fisica misurata con accelerometro e un tempo sedentario inferiore erano associati a un ridotto rischio di insufficienza cardiaca (HF), in particolare HfpEF. Questi risultati sottolineano l'effetto protettivo dell'attività fisica, così come un aumento del numero di passi giornalieri, nella prevenzione primaria dello scompenso cardiaco, in particolare dell'HfpEF tra le donne anziane.
La malattia renale diabetica è caratterizzata da una ridotta velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) e da albuminuria, che svolgono un ruolo fondamentale sia nella diagnosi che nella determinazione della progressione della malattia. Uno studio pubblicato su Therapeutic Advances in Endocrinology and Metabolism si è posto l’obiettivo di valutare la traiettoria di questi marcatori relativi all’età negli individui con nefropatia diabetica e identificare i fattori predittivi per il declino dell’eGFR, la variazione dell’albuminuria, la mortalità e la progressione alla terapia sostitutiva renale (RRT).
La variazione nella composizione del microbiota intestinale sembra aumentare il rischio di obesità, in maniera differente in relazione al sesso di appartenenza. L’argomento sarà oggetto di una presentazione all’European Congress on Obesity in programma a Venezia. "Possiamo ridurre il rischio di malattie metaboliche modulando il microbiota intestinale attraverso fattori nutrizionali e di stile di vita, inclusi modelli dietetici, alimenti, esercizio fisico, probiotici e postbiotici", ha spiegato Paula Aranaz, ricercatrice presso il Centro per la ricerca sulla nutrizione presso l'Università di Navarra in Spagna.