EvdLe persone con diagnosi di diabete di tipo 2 in giovane età hanno un rischio maggiore di sviluppare la demenza rispetto a quelle diagnosticate più tardi nella vita, secondo uno studio condotto dai ricercatori del NYU Rory Meyers College of Nursing. I risultati, pubblicati su Plos One, mostrano che l'aumento del rischio è particolarmente pronunciato tra gli adulti con obesità.

Daniela Cesana e Alessio Cantore hanno presentato due progetti, rispettivamente per approfondire l'impatto, la sicurezza e l'efficacia della terapia genica attraverso le “firme” del Dna circolante e per approfondire la biologia delle cellule del fegato per sfruttarle nel campo della terapia genica. 

EvdNumb è la proteina che costituisce un biomarcatore nell’evoluzione del tumore alla vescica: la scoperta del meccanismo molecolare apre la strada a nuove strategie terapeutiche per combattere il cancro vescicale. Lo studio, condotto dal team di ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) e dell'Università degli Studi di Milano e pubblicato su Nature Communications, dimostra inoltre che i tumori vescicali superficiali e quelli profondi rappresentano stadi differenti di un unico processo patologico che evolve nel tempo, contrariamente a quanto ritenuto fino ad ora.


Secondo una recente indagine di Unobravo Data Lab sul benessere femminile il 76% delle donne ritiene che i sintomi legati a ciclo e menopausa siano sottovalutati dalle persone che le circondano. Una donna su quattro ritiene il proprio medico poco preparato a gestire problematiche legate strettamente alla salute femminile. Oltre 6 donne su 10 affermano di sperimentare stati d’ansia o episodi depressivi durante il ciclo mestruale; elevate le percentuali anche tra le donne in menopausa o perimenopausa.

EvdLa chirurgia genica ha un nuovo alleato, sono le nanoparticelle d’oro grazie alle quali i principi attivi riescono ad entrare nel nucleo delle cellule e agire sul Dna eliminando le mutazioni dannose. La scoperta arriva dal progetto europeo I-Gene appena giunto a conclusione e premiato dall'European Innovation Council per il suo alto contenuto innovativo.

Il trattamento con betabloccanti può portare a un modesto aumento dei sintomi depressivi tra i pazienti che hanno un infarto del miocardio con frazione di eiezione ventricolare sinistra conservata (Lvef), secondo uno studio pubblicato sull'European Heart Journal: Acute CardioVascular Care.

EvdSi è sempre detto che è meglio cenare presto e fare un pasto leggero. E ora uno studio dell'Universitat Oberta de Catalunya e della Columbia University ha fornito le basi scientifiche per questa tesi. Secondo lo studio pubblicato su Nutrition & Diabetes, consumare più del 45% del apporto calorico giornaliero dopo le 17:00 è associato a un aumento dei livelli di glucosio, con le conseguenze dannose che questo ha per la salute, indipendentemente dal peso e dal grasso corporeo dell'individuo.