
Nel nuovo Piano viene infatti sottolineato che, sebbene i vaccini approvati e sperimentali siano misure preventive efficaci, con un rapporto rischio-beneficio favorevole, non possono essere considerati gli unici strumenti per combattere i patogeni infettivi. A tale riguardo venrrebbero introdotte importanti linee guida sulla comunicazione durante una campagna vaccinale pandemica stabilendo che:
⦁ La comunicazione deve chiarire i limiti della vaccinazione;
⦁ La vaccinazione deve essere accompagnata dall’adozione di buone norme di prevenzione per contenere il contagio;
⦁ La campagna di informazione non deve utilizzare toni allarmistici, né generare discriminazioni o stigma sociale.
Per il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli: “Il nuovo piano pandemico è una grande conquista civile che cancella un incubo ed eviterà in futuro altre tragedie e la brutale soppressione di diritti fondamentali”. Diametralmente opposta la reazione del deputato del Pd Gian Antonio Girelli che ha già presentato un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute per sapere “se il ministro sia a conoscenza di quanto esposto e cosa intenda fare per evitare che il nuovo piano pandemico diventi uno strumento non di prevenzione, ma di rischio per la diffusione di una pandemia”. Ad esempio – secondo quanto riporta la stampa – quando si parla di vaccini il piano in via di approvazione affermerebbe che i vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci contraddistinte da un rapporto costo beneficio significativamente favorevole ma che non possono essere considerati unici elementi di contrasto ai patogeni infettivi. È evidente che un tale approccio - precisa Girelli - da parte del governo risulterebbe molto pericoloso soprattutto in caso di un’emergenza pandemica, quindi è necessario un immediato chiarimento da parte del ministro della salute”.