Dopo lo scalpore e le polemiche suscitati dalla morte di due donne sottoposte a interventi di chirurgia estetica, il Ministero della Salute ha annunciato una riforma che rende immediatamente operativa le sanzioni disciplinari emesse dagli Ordini dei medici, come la sospensione o la radiazione, senza attendere il secondo grado di giudizio. La proposta di riforma stabilisce che le sanzioni comminate dagli Ordini siano immediatamente esecutive, in attesa della decisione della Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie o Ceeps, a differenza di quanto accade oggi per cui il ricorso alla Commissione sospende l’efficacia della sanzione, sia essa radiazione o sospensione. “In questo modo - spiega il Ministero della Salute- i medici radiati o sospesi, non potrebbero esercitare la professione fino alla pronuncia della Commissione”. Prevista, inoltre, la costituzione di due Sezioni – una per i medici e gli odontoiatri, che rappresentano più della metà del contenzioso, e l’altra per le altre professioni sanitarie - che si occuperanno sia dei ricorsi pendenti che dei nuovi ricorsi.
Si tratta di una svolta importante visto che i lavori del Ceeps sono bloccati da più di due anni come ha evidenziato la Fnomceo, chiedendo di istituire una Commisione stralcio per smaltire gli arretrati. Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, intervistato da Rainews24 sulla morte di Simonetta Kalfus, che il 6 marzo scorso si era sottoposta a una liposuzione in una clinica privata di Roma sulla questione ha infatti tenuto a sottolineare: “Quando un medico o un altro operatore sanitario –  spiega Anelli – commette un fatto che può costituire illecito disciplinare, il suo Ordine lo sottopone a procedimento e, se del caso, gli irroga una sanzione. Sanzione che, nel caso di fatti gravi, può andare sino alla radiazione. A questo punto, il sanitario ha diritto di fare ricorso alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni sanitarie, la Ceeps. Ricorso che sospende l’efficacia della sanzione sino a che la commissione non si pronuncia. Allo stato attuale sono numerosi, a causa di alcuni intoppi e ritardi che hanno portato di fatto alla paralisi di questo organismo giurisdizionale speciale, i ricorsi ancora pendenti dinnanzi alla Ceeps. E questo, di fatto, vanifica l’azione sanzionatoria degli Ordini, facendo sì che medici sospesi o addirittura radiati continuino a esercitare”.
“Da qui – conclude Anelli – la proposta di istituire, in seno alla Ceeps, una sezione stralcio, che possa esaminare i ricorsi in sospeso al 31 dicembre 2024 relativamente alle sanzioni meno gravi, sino alla sospensione, per dar modo alla Commissione di dedicarsi e decidere rapidamente in merito alle radiazioni”.