EvdIl 58% dei reparti di Medicina interna è in overbooking, con pazienti costretti a essere assistiti su lettighe nei corridoi. Inoltre, l’85,6% delle unità denuncia una grave carenza di personale. Circa un terzo dei ricoveri potrebbe essere evitato con una presa in carico più efficace da parte dei servizi sanitari territoriali e una maggiore prevenzione. Questi sono  i dati salienti della survey condotta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, su 216 unità operative sparse in tutte le regioni italiane, in occasione del 30° Congresso nazionale che si svolge a Torino.
I dati evidenziano anche la scarsa disponibilità di letti, con la maggior parte dei reparti che opera con una capacità superiore al 100%. Questa situazione compromette la qualità dell’assistenza e limita fortemente il tempo dedicato alla ricerca da parte degli internisti. Il presidente di Fadoi, Francesco Dentali, sottolinea che il problema è aggravato dalla classificazione errata dei reparti di Medicina interna come strutture a bassa intensità di cura, con conseguente carenza di risorse e personale.
Dario Manfellotto, presidente della Fondazione Fadoi, ha espresso forti dubbi sull’efficacia della riforma della sanità territoriale nel ridurre i ricoveri impropri, soprattutto a causa della difficoltà nel reperire personale medico e infermieristico: "Purtroppo - ha dichiarato - sembra ancora mancare del tutto una regia che garantisca il collegamento tra le nuove strutture e l’ospedale, che non può essere realizzata con fantomatiche strutture o 'centrali' territoriali che alcune Regioni stanno attivando, ma che rischiano di creare ulteriore burocrazia”.