EvdLa Corte dei Conti, nell’ultima Relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha evidenziato che la Missione 6 - Salute è tra le più in difficoltà del Piano. Se da un lato il target relativo alla costruzione delle 480 Centrali Operative Territoriali (Cot) è stato completato, dall’altro emergono criticità strutturali che rallentano l’attuazione finanziaria.
A fine 2024, infatti, meno del 20% delle risorse disponibili è stato effettivamente speso, un dato che pone la Missione 6 tra le più arretrate del Pnrr. La Corte dei Conti sottolinea come l’attuazione finanziaria della Missione Salute sia tra quelle più critiche, tanto che sarà necessario accelerare la spesa di oltre sette volte rispetto ai ritmi attuali per rispettare le scadenze europee.

Le criticità della Missione 6
La situazione riflette problemi già noti, tra cui:
⦁    La complessità del sistema sanitario regionale, che rende difficile una gestione uniforme delle risorse.
⦁    Ritardi procedurali, che rallentano l’avvio e la conclusione dei progetti.
⦁    Difficoltà nel completamento di progetti infrastrutturali complessi, con impatti diretti sulla qualità dei servizi sanitari.
Secondo la Corte dei Conti, il basso livello di spesa potrebbe compromettere l’utilizzo dei fondi europei, con il rischio di perdere parte delle risorse destinate alla sanità pubblica.

Le conseguenze del rallentamento
Il ritardo nell’attuazione della Missione 6 potrebbe avere ripercussioni significative:
1.    Ritardi nell’ammodernamento della sanità territoriale. Se i problemi procedurali e finanziari non verranno risolti, molte strutture sanitarie potrebbero non essere operative nei tempi previsti, compromettendo l’accesso ai servizi di prossimità.
2.    Mancato utilizzo delle risorse europee. Se l’Italia non riuscirà ad accelerare la spesa, potrebbe perdere parte dei fondi destinati alla sanità pubblica, con un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza.
3.    Rischio di inefficienza e sprechi. La concentrazione delle spese negli ultimi anni del Pnrr potrebbe portare a problemi di gestione e inefficienza, con possibili sprechi e difficoltà nel garantire una reale efficacia degli investimenti.
4.    Disparità territoriali. Il sistema sanitario italiano presenta già profonde disuguaglianze regionali. Le difficoltà di attuazione della Missione 6 potrebbero accentuare questo divario, con Regioni più rapide nella gestione delle risorse e altre incapaci di sfruttare i finanziamenti.
5.    Impatto sul rispetto delle scadenze europee. L'Unione Europea ha stabilito scadenze rigorose per l'attuazione del Pnrr. Se la Missione Salute non riuscirà a rispettarle, l’Italia potrebbe subire ripercussioni sui finanziamenti futuri e sulla credibilità del Paese.

Verso una soluzione: serve un cambio di passo
Per superare queste criticità, la Corte dei Conti raccomanda un’accelerazione nella gestione della spesa e un maggiore coordinamento tra Stato e Regioni, affinché le risorse disponibili vengano utilizzate in modo efficiente e tempestivo. Solo un intervento deciso e una revisione della strategia di attuazione potranno garantire che la Missione 6 si traduca in un vero potenziamento del Servizio sanitario nazionale. L’Italia ha davanti a sé un’occasione irripetibile per modernizzare la propria sanità. Tuttavia, senza una riforma della governance e una semplificazione delle procedure burocratiche, il rischio è quello di mancare gli obiettivi, perdendo una chance storica di innovazione e rilancio.