Il settore sanitario sta vivendo una trasformazione significativa, con un aumento dell’interesse degli investitori finanziari nei servizi ambulatoriali. Secondo il report "Trends in the Financialisation of Outpatient Care across Oecd Countries", le società di private equity sono tra gli attori più attivi in questa evoluzione. L’Ocse, che ha sondato 20 Paesi, ha rilevato che la metà considera questa tendenza moderata o alta, con una presenza sempre più marcata di grandi gruppi a scopo di lucro nella gestione di cliniche odontoiatriche, laboratori e radiologie. In alcune nazioni, come Francia, Danimarca, Norvegia, Spagna e Regno Unito, la concentrazione di strutture gestite da società finanziarie è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. Opportunità e rischi della finanziarizzazione. La presenza di investitori finanziari nel settore sanitario è spinta da diversi fattori:
Domanda crescente di servizi sanitari sostenuti da fondi pubblici, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Possibilità di consolidamento e aumento della produttività, specie nelle branche ad alto costo come la radiologia.
Cambiamento demografico tra i medici, con professionisti senior che vendono le loro cliniche e giovani medici che preferiscono contratti di lavoro dipendente.
Ma questa evoluzione solleva anche interrogativi sulla sostenibilità del sistema. Alcune analisi indicano che le acquisizioni da parte di investitori finanziari potrebbero tradursi in aumenti dei costi per pazienti e assicurazioni. Inoltre, esperienze in settori come la cura a lungo termine e l’assistenza ospedaliera mettono in discussione l’impatto della finanziarizzazione sulla qualità dell’assistenza e sulla sicurezza dei pazienti. Dati insufficienti e necessità di regolamentazione. Un problema chiave riguarda la scarsa disponibilità di dati sulla proprietà delle strutture sanitarie. Solo due dei 20 Paesi intervistati raccolgono informazioni a livello nazionale su chi gestisce gli ambulatori, rendendo difficile valutare l’impatto effettivo della finanziarizzazione. Secondo l’Ocse, i governi dovrebbero adottare misure per garantire trasparenza e qualità nel settore, tra cui:
Migliorare la raccolta dati sulla proprietà delle strutture sanitarie.
Rafforzare la collaborazione tra autorità antitrust e Ministeri della Salute per monitorare concentrazioni di mercato.
Definire standard sulla qualità dell’assistenza e regolamentare i prezzi per evitare disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari.
Una trasformazione da monitorare. La finanziarizzazione della sanità ambulatoriale è una tendenza destinata a crescere, ma necessita di una regolamentazione chiara per garantire equità e sostenibilità. Con i costi sanitari in aumento e la pressione sulle risorse pubbliche, il ruolo degli investitori privati potrebbe diventare sempre più centrale. Tuttavia, è fondamentale comprendere gli effetti di questo fenomeno, per evitare che l’ingresso della finanza nel settore sanitario penalizzi i pazienti e il personale medico.