EvdApprovati il Dpcm e il Dm che aggiornano i Livelli essenziali di assistenza, con nuove prestazioni, esenzioni e dispositivi. Contestualmente, il Ministero della Salute ha presentato la nuova versione del Piano nazionale della Cronicità, trasmessa alla Conferenza Stato-Regioni per l’intesa. Due provvedimenti attesi che ridisegnano l’assistenza territoriale, ma senza nuove risorse dedicate. Non è un caso che Cittadinanzattiva ha tenuto a puntualizzare: "Segnale importante, ma servono aggiornamenti tempestivi e tariffe coerenti per rendere effettive le novità”. 
I Livelli essenziali di assistenza (Lea), si aggiornano superando il quadro normativo del 2017. Il Dpcm definisce l’elenco delle prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale, mentre il Dm aggiorna il nomenclatore tariffario.

Tra le principali novità:

  1. Inserimento di test genetici e oncogenetici (BRCA1/2, NIPT, screening neonatali per malattie rare).
  2. Prestazioni per disturbi del comportamento alimentare e disforia di genere.
  3. Nuovi ausili per la comunicazione visiva e dispositivi per la mobilità.
  4. Estensione delle esenzioni per patologie croniche come fibromialgia, endometriosi e idrosadenite suppurativa.
Il provvedimento introduce anche la possibilità di aggiornamenti periodici, con un meccanismo di revisione semestrale. Il fondo dedicato ai Lea è confermato, ma resta il nodo dell’applicazione uniforme tra le Regioni, che dovranno recepire le novità nei propri sistemi tariffari e organizzativi.

Piano Cronicità: più presa in carico, nessuna nuova copertura. Parallelamente, il Ministero della Salute ha presentato la nuova versione del Piano nazionale della Cronicità, che aggiorna il documento del 2016. Il testo è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per l’intesa formale, passaggio necessario per l’adozione definitiva.
Il Piano punta a rafforzare la presa in carico multidisciplinare, promuovere cure personalizzate e ridurre le diseguaglianze sociali. Viene valorizzato il ruolo della medicina generale, con indicazioni per la costruzione di percorsi assistenziali integrati e l’uso di strumenti digitali per il monitoraggio.

Ecco alcune novità:

  • Inserimento di nuove patologie croniche come epilessia, endometriosi e dolore cronico.
  • Riferimenti espliciti alla medicina di iniziativa e alla stratificazione del rischio.
  • Maggiore attenzione alla continuità assistenziale e al ruolo delle famiglie.
Tuttavia, il Piano non prevede nuove risorse economiche né vincoli cogenti per le Regioni, che mantengono ampia autonomia nell’attuazione. Il rischio, già emerso nel ciclo precedente, è che le indicazioni restino sulla carta.
Un cambio di passo atteso, ma da monitorare. L’approvazione congiunta dei nuovi Lea e del Piano Cronicità rappresenta un segnale politico importante, che punta a rafforzare l’assistenza territoriale e la tutela delle fragilità. Ma senza un piano operativo vincolante e risorse dedicate, il rischio di disomogeneità resta alto.
Per i Mmg, si apre una fase di ridefinizione del ruolo, tra nuovi compiti e aspettative crescenti. La Conferenza Stato-Regioni sarà chiamata a garantire coerenza e applicabilità, ma il monitoraggio resta cruciale.
Il ruolo della società civile. Due buone notizie, per Cittadinanzattiva, frutto anche dell’azione civica, ma per garantire il diritto alla salute occorre maggiore sincronia e tempestività fra piani e risorse,
“Si tratta di una doppia approvazione che ci sembra un segnale importante, perché presuppone un collegamento sempre più diretto tra piani di politica pubblica, quale è il Pnc, e le risorse che l’aggiornamento periodico dei Lea contribuisce a garantire”, ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Cittadinanzattiva evidenzia il ruolo decisivo dell’impegno civico:
  • Sul fronte dei Lea, la pressione costante negli anni ha sbloccato l’aggiornamento del 2017 e ha aperto la prospettiva di revisioni periodiche.

  • Sul Pnc, Cittadinanzattiva ha partecipato attivamente alla Cabina di regia del Ministero della Salute.

Mandorino sottolinea però la necessità di sincronizzare gli aggiornamenti: “Dall’approdo del Piano alla sua approvazione in Stato-Regioni è trascorso oltre un anno. I Lea aggiornati non tengono ancora conto delle tre patologie inserite nel Pnc (obesità, endometriosi ed epilessia). Occorrono aggiornamenti tempestivi e contestuali per rendere effettive le indicazioni del Piano”.
In particolare, chiede un nuovo aggiornamento dei Lea e una strategia chiara sulle tariffe delle prestazioni, come previsto dalla recente sentenza del Tar Lazio, per evitare ritardi e incongruenze dannose per i cittadini.
L’approvazione congiunta dei nuovi Lea e del Piano Cronicità rappresenta un segnale politico importante e apre una fase di ridefinizione del ruolo dei medici di medicina generale. Senza risorse dedicate e meccanismi vincolanti, però, il rischio di disomogeneità tra Regioni resta alto. La sfida ora è garantire attuazione uniforme e tempestiva, affinché le novità non restino solo su carta, ma traducano realmente in diritto alla salute e qualità delle cure.