Due cittadini su tre si dichiarano abbastanza informati sull’obesità, ma più di uno su tre afferma di non aver mai avviato un percorso terapeutico. È uno dei dati emersi dalla campagna: "Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme", promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e realizzata con il supporto non condizionato di Eli Lilly. L’iniziativa ha coinvolto 1.509 farmacie e 5.543 cittadini tra marzo e giugno 2025, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui rischi legati all’obesità e promuovere un approccio integrato alla cura.Il 66,6% degli intervistati riconosce l’obesità come una malattia cronica, e l’82,7% ritiene che debba essere affrontata con la stessa priorità di altre patologie. Tuttavia, solo il 25% di chi si dichiara in sovrappeso ha avviato una cura specifica, mentre il 35,7% non lo ha mai fatto e oltre il 33% ha abbandonato il percorso per mancanza di risultati o difficoltà gestionali.
La percezione sociale resta un ostacolo: il 43,8% degli intervistati riconosce che discriminazione ed emarginazione influiscono negativamente sulla gestione della condizione, e il 23,1% denuncia il persistere di stereotipi come l’associazione tra obesità e pigrizia.
Il questionario, integrato da parametri antropometrici per il calcolo di Bmi e Bai, ha rivelato una significativa discrepanza tra autopercezione e condizione reale: il 60% delle donne e il 60,2% degli uomini risultano in sovrappeso o obesi, ma solo il 18,9% si definisce tale.
Una survey parallela ha coinvolto i farmacisti, evidenziando criticità operative: spazi non sempre adeguati, difficoltà di coinvolgimento dei cittadini e necessità di strategie comunicative più efficaci. Da qui la proposta di coinvolgere anche i medici di medicina generale nelle future campagne.
"Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti – ha dichiarato Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento nazionale associazioni malati cronici e rari di Cittadinanzattiva – e vogliamo continuare a promuovere un approccio corale che unisca cittadini, professionisti e decisori per ridurre le disuguaglianze e garantire percorsi di cura multidisciplinari e uniformi".
Cinque le aree di intervento proposte: attuazione della Legge 741/2025 con inclusione dell’obesità nei Lea, creazione di Centri dedicati e di un registro nazionale, formazione obbligatoria per gli operatori sanitari, azioni educative e urbanistiche, e accesso equo ai trattamenti, inclusa la chirurgia bariatrica.