"L'autonomia differenziata potrebbe aumentare le disequità nelle cure per i pazienti oncologici. Temiamo che l’inasprimento del regionalismo sanitario - ha dichiarato il presidente dell'Aiom Francesco Perrone - riduca l’assistenza a semplice prestazione. Con la possibile concorrenza anche fra strutture pubbliche, è inevitabile l’aumento delle differenze territoriali”.
L’Italia perde ancora terreno nella spesa sanitaria rispetto ai principali partner UE. A sottolineare ciò il 19° Rapporto di CREA Sanità presentato recentemente nella sede del Cnel a Roma. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema. Nel Rapporto sono elencate anche alcune proposte per un adeguamento del Ssn alle nuove esigenze della società italiana.
Lo ha affermato più volte il Ministro della Salute Orazio Schillaci e lo ha ribadito in una recente intervista al quotidiano La Stampa: "Se non realizziamo compiutamente la riforma dell’assistenza territoriale, facendo funzionare le Case e gli Ospedali di Comunità, continueremo ad avere i Pronto soccorso affollati. E non ce lo possiamo più permettere. Mi aspetto la massima sensibilità da parte dei medici di famiglia a lavorare nelle nuove strutture in team con gli specialisti ambulatoriali e le ex guardie mediche".
Dal monitoraggio della Fondazione Gimbe sullo status di avanzamento della Missione Salute del Pnrr, si evince che le scadenze europee al 4° trimestre 2023 sono state formalmente rispettate. Ma si rileva un forte ritardo sull'assistenza domiciliare nel Centro Sud e una serie di ostacoli da superare per accedere al rispetto delle scadenze successive: grave carenza infermieri, ruolo dei medici di famiglia e gap Nord-Sud. E inoltre l'autonomia differenziata potrebbe rappresentare un ulteriore rischio poiché va in direzione opposta all’obiettivo del Pnnr di ridurre le diseguaglianze.
La protesta nasce dal fatto che la Regione, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali di categoria, ha dismesso dal 1° gennaio il sistema informatico utilizzato dai medici di medicina generale per attivare l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza domiciliare programmata, le cure palliative e alcune prestazioni sul territorio. Il nuovo sistema, però, non è ancora a regime, creando innumerevoli difficoltà a medici e pazienti per attivare i servizi.