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Svolta nella cura del tumore al seno metastatico Her2-positivo. L’Aifa ha approvato la rimborsabilità dell’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan in pazienti con questa forma di tumore non resecabile o metastatico, che hanno ricevuto uno o più precedenti regimi a base di anti-Her2. Nello studio registrativo Destiny-Breast03, che ha arruolato 524 pazienti, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 28,8 mesi con il nuovo farmaco rispetto a 6,8 mesi con trastuzumab emtansine (T-Dm1), che finora ha rappresentato lo standard di cura. Non solo. Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato una riduzione del 36% del rischio di morte e il 77,4% dei pazienti era vivo a due anni rispetto al 69,9% con T-Dm1.

“Questo studio, dai risultati senza precedenti nella storia della patologia, cambia la pratica clinica e posiziona trastuzumab deruxtecan quale nuovo standard di cura nella seconda linea di trattamento nel tumore metastatico HER2-positivo”, sottolinea Giuseppe Curigliano, direttore della divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative all’Istituto europeo di oncologia di Milano. “Nello studio, il beneficio in termini di sopravvivenza è risultato consistente in tutti i sottogruppi analizzati. Il tasso di risposta obiettiva confermato ha raggiunto quasi l’80% con trastuzumab deruxtecan, rispetto al 35% nel braccio T-Dm1, con una durata mediana della risposta di 36,6 mesi rispetto a 23,8 mesi. Parliamo di un farmaco che combina un anticorpo monoclonale, trastuzumab, con un agente citotossico, deruxtecan, per trattare specifici tipi di neoplasia. Il suo meccanismo d’azione si basa su tre componenti chiave: l’anticorpo monoclonale trastuzumab, progettato per legarsi specificamente alla proteina Her2, il linker che collega l’anticorpo monoclonale all’agente citotossico e quest’ultimo, cioè deruxtecan, che interferisce con il processo di divisione cellulare. Trastuzumab deruxtecan è altamente selettivo per le cellule tumorali, riducendo al minimo i danni alle cellule sane circostanti e aumentando l’efficacia del trattamento nei pazienti con tumore HerR2-positivo”.

In Italia vivono circa 52mila persone con tumore della mammella metastatico, un numero in costante aumento. Il 20% presenta una sovraespressione della proteina Her2.

“Con la rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan da parte di Aifa, si ottiene un ulteriore importante avanzamento nell’efficacia delle cure in pazienti con malattia metastatica che hanno già ricevuto un trattamento di prima linea e che, essendo in progressione di malattia, sono candidate a ricevere un’ulteriore terapia”, dice Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom).

La superiorità di trastuzumab deruxtecan è emersa anche in termini di qualità di vita: nello studio, il farmaco si è dimostrato in grado di ritardare il tempo al deterioramento della qualità della vita correlata alla salute e di ritardare il tempo alla prima ospedalizzazione rispetto a T-Dm1.

“L’introduzione di trastuzumab deruxtecan nella pratica clinica quotidiana risponde a un’importante esigenza dei pazienti con malattia metastatica, cioè di disporre di una terapia con un’efficacia elevata, da somministrare per un lungo periodo, e con risultati mai visti finora”, conclude Lucia Del Mastro, direttore della Clinica di Oncologia medica dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova.

Nicola Miglino