
Nonostante i loro effetti positivi, l'uso combinato di questi farmaci è stato raro, spesso a causa di inerzia clinica, complessità e mancanza di studi randomizzati diretti. Lo studio Gold-Standard, un progetto pilota di 12 mesi, mira proprio a colmare questa lacuna, testando l'ipotesi che un trattamento precoce e intensivo migliori significativamente gli esiti cardiaci e renali rispetto alle cure abituali. La base logica dello studio si fonda sull'idea che l'idoneità alla terapia combinata sia comune, che vi sia una sinergia senza diluizione dell'effetto e che gli eventi avversi non aumentino in modo significativo.
Ayodele Odutayo, del Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto, ha evidenziato che fino al 32% delle persone con malattia renale cronica e diabete negli Stati Uniti potrebbero essere idonee per questa quadrupla terapia. I ricercatori stimano che un'adozione dell'80% potrebbe portare a una riduzione del 23% dei tassi di mortalità per tutte le cause e del 31% per cause cardiovascolari. Cruciale è stata la consultazione con i pazienti, che hanno espresso il desiderio di un approccio decisionale condiviso e una valutazione iterativa del rischio. "I nostri pazienti sono aperti a questo, e su questa base abbiamo progettato lo studio Gold-Standard", ha concluso Odutayo.
Odutayo A, et al. The rising star award in diabetes cardiorenal & metabolic medicine. Presentato a Heart in Diabetes CME Conference; Philadelphia, 6-8 giugno 2025.