
Annunciata nei giorni scorsi a Milano, in occasione di una conferenza stampa promossa da Pfizer, la disponibilità, in regime di rimborsabilità, di rimegepant, primo e, a oggi, unico anti Cgrp orale approvato in Italia con una duplice indicazione: trattamento acuto dell'emicrania con o senza aura negli adulti e prevenzione dell'emicrania episodica in adulti con almeno quattro episodi al mese.
L'efficacia del farmaco è supportata da studi clinici di fase 3 pubblicati su Lancet. Per il trattamento acuto, una singola dose ha dimostrato una riduzione del dolore e dei sintomi associati all'emicrania già dopo due ore dall'assunzione, con un'efficacia che si protrae fino a 24-48 ore. Nello studio sulla prevenzione, l'assunzione a giorni alterni ha determinato una significativa riduzione del numero di giorni mensili di emicrania rispetto al placebo.
Piero Barbanti, presidente dell'Associazione italiana per la lotta contro le cefalee (Aic), ordinario di Neurologia presso l'Università San Raffaele di Roma: “Il bisogno di flessibilità terapeutica è centrale, soprattutto per chi ha già sperimentato più trattamenti senza risultati soddisfacenti. Rimegepant agisce come antagonista del recettore del Cgrp, interrompendo rapidamente la cascata del dolore nella fase acuta e, se assunto regolarmente, riducendo la frequenza e l'intensità degli episodi. Si tratta di un farmaco che si integra agevolmente nei percorsi di cura esistenti, sia come opzione per pazienti non responsivi o intolleranti ai triptani, sia come alternativa in chi non desidera trattamenti iniettivi. La possibilità di trattare e prevenire con lo stesso principio attivo riduce la complessità dei percorsi terapeutici e rappresenta un cambiamento sostanziale nella gestione dell’emicrania”.
Le evidenze raccolte nella pratica clinica quotidiana confermano e arricchiscono i risultati degli studi clinici.
Cristina Tassorelli, ordinario di Neurologia all'Università di Pavia: “Rimegepant si è dimostrato efficace e sicuro nel trattamento acuto dell’emicrania, con ottima tollerabilità anche in pazienti complessi. La modalità orodispersibile favorisce un'elevata aderenza e porta benefici clinici, funzionali e relazionali, con un impatto diretto sulla qualità della vita. Il farmaco apre nuove prospettive, permettendo di trattare efficacemente gli attacchi anche nei pazienti che non rispondono ai triptani o che presentano controindicazioni e offre un'opzione preventiva semplice e maneggevole che non richiede iniezioni né titolazioni complesse”.