EvdPresentati a Milano, nel corso di una conferenza stampa promossa da AbbVie, i risultati di Ibd-Podcast, uno studio osservazionale e multicentrico, nato con l’obiettivo di comprendere qual è la percentuale di pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa controllata in modo non ottimale. La ricerca è stata condotta in 103 strutture in 10 Paesi, tra cui l’Italia.

EvdA testimonianza del fatto che l’ipertensione è una condizione ampiamente diffusa si rileva che gli antipertensivi sono tra i farmaci più prescritti. Questo però non è misura sufficiente a riportare a target tutti i soggetti in trattamento. La gestione dell’ipertensione resistente è dunque una sfida medica. Vengono utilizzati vari farmaci, nonché procedure interventistiche che includono la denervazione renale e il "pacemaker" dei barocettori. Anche un cambiamento nello stile di vita ha mostrato un chiaro effetto positivo in questa forma di ipertensione.

EvdUn gruppo di oncologi radioterapisti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, che anima la Fondazione Radioterapia Oncologica, ha coordinato una Consensus di massimi esperti a livello internazionale per migliorare la cura delle donne con carcinoma mammario: il documento pubblicato su una delle più importanti riviste scientifiche del mondo.

"Guarire dalla vulvodinia è possibile. Dato il carattere multifattoriale della patologia, l’approccio deve essere sia multidisciplinare, con il contributo, oltre che del ginecologo, di altri specialisti, sia multimodale, con l’impiego di più strumenti, che occorre ‘dosare’ in un percorso terapeutico personalizzato sulla singola paziente". Questo il commento del professor Filippo Murina, Direttore scientifico dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus.

EvdNuovi dati mostrano che l'acido bempedoico riduce il carico totale di eventi CV nei pazienti ad alto rischio. Un’analisi prespecificata dello studio CLEAR Outcomes mostra che i benefici dell’acido bempedoico si estendono ai pazienti con eventi CV ricorrenti, inclusa una riduzione totale del rischio di infarto miocardico del 31% rispetto al placebo.

Nello studio di Fase III NETTER-2, 177lutezio oxodotreotide associato ad octreotide LAR ha prolungato significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana a 22.8 mesi rispetto agli 8.5 mesi di alte dosi di octreotide LAR, nei pazienti con nuova diagnosi di tumore neuroendocrino gastroenteropancreatico (GEP-NET) di grado 2 e 3 in stadio avanzato di malattia.