I dati mostrano che questi farmaci sono sicuri per i pazienti affetti da Covid e non necessitano di interruzione. Una meta-analisi di tre studi che hanno valutato l’uso degli inibitori SGLT2 per pazienti ricoverati con Covid ha mostrato che la classe di farmaci non riduceva il rischio di morte o altri esiti rispetto alle cure abituali o al placebo, ma era sicura.

EvdSomministrare ai pazienti con malattia di Parkinson e stipsi un probiotico per 3 mesi ha migliorato non solo il loro microbioma intestinale ma anche i sintomi non motori come il sonno, l'affaticamento e il transito intestinale, come evidenziato dai risultati di un nuovo studio. I partecipanti che assumevano il probiotico hanno anche riscontrato un ridotto ritardo nel "tempo di inizio" del trattamento con levodopa, riducendo così il ritardo fino all'efficacia del trattamento, ha affermato una delle autrici dello studio Valentina Leta, del King's College London Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, di Londra.

Atezolizumab, anticorpo monoclonale anti-PD-L1, è la prima e unica immunoterapia antitumorale disponibile in Italia in adiuvante per pazienti affetti da tumore al polmone NSCLC in stadio precoce. In un contesto caratterizzato da un alto tasso di ricadute e da un bisogno clinico importante, atezolizumab ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva della malattia o di morte del 57% nei pazienti con NSCLC in stadio II-IIIA.

Il dispositivo medico a base di Poliprotect (complesso vegetale e minerale 100% naturale) sviluppato da Aboca, si dimostra efficace e non inferiore alla dose standard di omeprazolo (20 mg/die) nel trattamento dei sintomi del reflusso gastroesofageo non erosivo e della dispepsia funzionale dolorosa.
Questi i risultati di uno studio clinico, multicentrico, randomizzato, controllato, in doppio cieco e doppio mascheramento, coordinato da Enrico Stefano Corazziari, Irccs Humanitas research hospital, condotto su 275 pazienti con endoscopia negativa e pubblicato di recente sull’American journal of gastroenterology.

I risultati di un'analisi pre-specificata degli eventi cardiovascolari (CV) totali durante lo studio CLEAR Outcomes dimostrano che l'acido bempedoico riduce del 20% il rischio di eventi CV gravi nei pazienti ad alto rischio, a complemento della riduzione del 13%* precedentemente riportata per l'analisi primaria. Una sotto-analisi dedicata dello studio CLEAR Outcomes mostra che i pazienti con diabete traggono maggiori benefici assoluti dal trattamento con acido bempedoico e che il trattamento non aumenta i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) nel sangue o l'incidenza di diabete di nuova insorgenza.

EvdI pazienti con insufficienza cardiaca correlata all'obesità con frazione di eiezione conservata (HFpEF) presentano un carico particolarmente elevato di sintomi debilitanti e limitazioni fisiche, che collettivamente si traducono in una scarsa qualità della vita. Poche sono le opzioni terapeutiche nessuna farmacoterapia mirata specificamente l'obesità come trattamento per l'HFpEF è stata testata in studi randomizzati e controllati. Durante l’Hot Line Sessione del congresso Esc è stato presentato lo studio in doppio cieco STEP-HfpEF, condotto in 13 paesi in Asia, Europa, Nord America e Sud America, che ha soddisfatto gli endpoint fissati.

EvdDai dati IQVIA tra le Regioni più virtuose emerge la Lombardia, con il 96% dei farmaci disponibili, seguita dalla Liguria e dal Piemonte (71%), dalla Sicilia (67%), dalla Puglia (63%) e dalla Toscana (63%). Nel 2022 i tempi medi di accesso, a livello regionale, per i farmaci ospedalieri variavano dai 3 ai 5 mesi. In tutte le Regioni si registravano maggiori tempi di accesso per i farmaci orfani. Nel 2021 sono iniziati quasi 4.000 studi clinici di fase 2 e fase 3, di cui la quota maggiore in oncologia, ma il fondo per gli acquisti diretti non è sufficiente per supportare questa innovazione.