Gli interventi nutrizionali in oncologia sono stati a lungo considerati parte delle cure palliative, intesi solo a migliorare il comfort del paziente e prescritti alla fine della vita. Nonostante gli studi dimostrino che la denutrizione influisce anche sulla sopravvivenza e sulla tolleranza dei trattamenti, nonché sulla loro integrazione nelle raccomandazioni nazionali e internazionali, molti pazienti continuano a non beneficiare di cure nutrizionali precoci e appropriate prima e/o durante il trattamento.
Nel Paese continuano ad essere migliaia, ogni giorno, le diagnosi di Covid e la gestione tempestiva dei sintomi può fare la differenza nell’evoluzione della malattia. Fimmg Roma e l’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Policlinico di Tor Vergata Roma propongono uno strumento per guidare i medici di Medicina Generale nel trattamento farmacologico domiciliare della malattia.
Nella ricerca di aiuti per risolvere i problemi di salute mentale occupano un posto anche gli interventi digitali, in cui elementi di trattamento psicologico vengono offerti tramite programmi per computer o applicazioni mobili. Secondo un recente studio, i dispositivi intelligenti possono aiutare a identificare le persone con sintomi di depressione e ansia.
L'integrazione di alcuni micronutrienti può conferire indubbi vantaggi per la salute cardiometabolica, ma come sottolinea una recente review pubblicata sul Journal of American College of Cardioly, l’affermazione non è valida a 360°. In particolare, l'integrazione con acidi grassi omega-3, acido folico e coenzima Q10 ha conferito alcuni benefici, mentre l'integrazione con vitamina C, vitamina D, vitamina E e selenio è risultata ininfluente sul rischio di malattia cardiovascolare.
L'aumento della massa grassa, in particolare dell'adiposità viscerale, promuove la comparsa e la progressione della malattia renale attraverso meccanismi diretti e indiretti e il trattamento farmacologico è necessario per evitare esiti avversi. L'obesità e le malattie renali croniche sono i principali problemi di salute pubblica; i dati mostrano che anche le persone senza diabete o ipertensione hanno un rischio tre volte maggiore di nefropatia cronica se sono in sovrappeso all'età di 20 anni.
La resistenza agli antibiotici porta a degenze ospedaliere più lunghe, costi sanitari più elevati e aumento della mortalità. Tuttavia, le ricerche su una possibile relazione tra cambiamento climatico e resistenza agli antibiotici hanno finora fornito risultati inconcludente. Ora un nuovo studio mira a colmare questo “vuoto” nella letteratura esplorando l'associazione della resistenza agli antibiotici con la temperatura ambiente regionale e i suoi cambiamenti nel tempo.
Sono oltre 3.5 milioni gli anziani che assumono 10 farmaci al giorno: un “rituale quotidiano” complesso da gestire che può comportare problemi di aderenza al trattamento, confusione tra le diverse medicine da assumere, rischio di eventi avversi o di ridotta efficacia della terapia dovuta a interazioni tra farmaci o tra questi e i nutrienti assunti con la dieta. Italia Longeva con la Società Italiana di Geriatria lancia un video-tutorial per un uso corretto e sicuro.