Il congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) di Parigi è stata l’occasione per la presentazione dei risultati dettagliati dello studio globale di fase 3 CodeBreaK 200, primo trial clinico controllato randomizzato di un inibitore di KRASG12C contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Lo studio ha dimostrato come sotorasib, somministrato per via orale una volta al giorno, abbia determinato, rispetto alla chemioterapia endovenosa con docetaxel, una sopravvivenza libera da progressione significativamente superiore e un tasso di risposta obiettiva significativamente più elevato in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e mutazione KRASG12C.

EvdGli operatori sanitari dovrebbero usare giudiziosamente antibiotici e test diagnostici durante le prime fasi di un'epidemia, nonostante il forte desiderio di fare qualcosa per i pazienti quando le opzioni di trattamento sono limitate: è quanto ha affermato la Society for Healthcare Epidemiology of America in una sua recente dichiarazione. La dichiarazione fa seguito a un rapporto nazionale che ha rilevato che all'80% dei pazienti ricoverati in ospedale nei primi sei mesi della pandemia di Covid sono stati prescritti antibiotici al momento del ricovero, anche se in tali condizioni le indicazioni erano ben rare e devono suggerire l’importante riflessione circa il fatto che l'uso di antibiotici in situazioni in cui non sono necessari o sono privi di benefici porta alla crescita di batteri resistenti difficili da trattare.

EvdL'American College of Rheumatology (ACR) ha pubblicato un aggiornamento delle linee guida per la prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi. Molti pazienti assumono glucocorticoidi per una varietà di condizioni infiammatorie e chiunque li stia assumendo e abbia altri fattori di rischio si vede aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi. Dalla pubblicazione dell’ultima edizione del documento nel 2017, sono diventati disponibili nuovi farmaci per l'osteoporosi ed è aumentato il numero di lavori originali sul tema.

Ha ormai preso piede l’ipotesi che i sintomi osservati durante la fase iniziale di Covid riflettano la fase di replicazione virale e che le forme gravi della malattia siano legate a una reazione infiammatoria esagerata. Uno studio recente ha riportato una migliore sopravvivenza nei soggetti asmatici di età superiore ai 50 anni se i corticosteroidi per via inalatoria (ICS) sono stati utilizzati entro 2 settimane prima del ricovero per infezione da SARS-CoV-2. È stato ipotizzato che l'ICS possa avere un effetto antivirale diretto sulla mucosa respiratoria, potenzialmente benefico durante la fase iniziale dell'infezione.

EvdUna pillola contenente acido acetilsalicilico e farmaci ipolipemizzanti e antipertensivi previene in modo più efficace ulteriori eventi cardiovascolari avversi dopo un infarto rispetto all'assunzione dei farmaci separatamente. Questo è il risultato di una ricerca presentata in una sessione Hot Line al Congresso ESC 2022. Il Dr. Valentin Fuster del Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC), Madrid, Spagna e Mount Sinai Health System, New York, USA ha dichiarato: “I risultati di SECURE mostrano, per la prima volta, che una polipillola contenente aspirina, atorvastatina, e ramipril porta a riduzioni clinicamente rilevanti degli eventi cardiovascolari ricorrenti nei pazienti con infarto miocardico”.

EvdL’Association for the Advancement of Blood and Biotherapies (AABB) ha pubblicato le linee guida di pratica clinica per l'uso appropriato del plasma convalescente (CCP) Covid in ambito ospedaliero e ambulatoriale. Sulla base di due revisioni sistematiche di studi randomizzati controllati, le linee guida forniscono cinque raccomandazioni specifiche per il trattamento di pazienti con Covid e suggeriscono che il CCP è più efficace se trasfuso con titoli neutralizzanti elevati a pazienti infetti subito dopo l'insorgenza dei sintomi.

Gli utilizzatori di droghe (PWUD, People Who Use Drugs) rappresentano il nucleo dell’epidemia di epatite C (HCV). Nonostante l’alta prevalenza di infezioni da HCV, la proporzione di PWUD che sono stati testati, valutati e trattati per HCV rimane intollerabilmente bassa, a causa di numerose barriere per l’accesso alle cure di carattere legale, burocratico e individuale (stigma e discriminazione verso PWUD da parte di personale medico-sanitario).