La Carta della Salute dell’Occhio e il modello proattivo per la salute visiva
Il meeting Apmo, che ha riunito istituzioni, società scientifiche, associazioni pazienti e aziende, si è mosso a partire dalla Carta della Salute dell’Occhio, un documento orientativo realizzato nell’ambito della campagna “La salute dei tuoi occhi. Non perderla di vista”. Gli obiettivi principali del Congresso e di Apmo sono garantire l'accesso ai percorsi di cura, innovare in modo sostenibile la salute visiva, sostenere la qualità della vita dei pazienti affetti dalle patologie più comuni, con particolare attenzione al territorio.
La campagna di sensibilizzazione ha registrato risultati positivi, visitando 5 Regioni (Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia) e coinvolgendo oltre 400 persone in incontri informativi e mini-screening. A seguito di questi controlli, 1 persona su 5 è risultata "diagnosticata a rischio".
Francesco Bandello, Presidente Apmo e Direttore Unità Oculistica Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, ha fornito un bilancio delle attività e uno sguardo al futuro: "Il bilancio della campagna è più che positivo, considerando che Apmo è nata di recente e tante sono le problematiche messe in campo e da affrontare. Siamo consapevoli che questi primi risultati hanno un valore relativamente modesto rispetto alla possibilità di cambiare concretamente la realtà in cui operiamo. Qualcosa però si muove. Se guardo al futuro sono ottimista, auspicando che si riesca a mantenere l’attuale livello di attenzione, di sollecitazioni, di dialogo, perseverando sugli stessi obiettivi: la nostra Associazione si propone di ricoprire, in questo senso, un ruolo di primo piano."
Presente al Congresso, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l'importanza della prevenzione e dell'investimento: "La diagnosi tempestiva consente di rallentare la progressione della malattia, limitare il rischio di ipovisione fino alla cecità, e quindi salvaguardare l'autonomia e la qualità della vita delle persone, oltre a ridurre il peso economico, sia in termini sanitari che sociali. Per questo motivo è sempre più evidente la necessità di investire nella prevenzione. Nella legge di bilancio che stiamo discutendo in questi giorni saranno inseriti fondi destinati specificamente alla prevenzione, compresa quella delle malattie oculari. Dobbiamo portare avanti un cambiamento culturale e organizzativo: passare da un Servizio Sanitario Nazionale centrato quasi esclusivamente sulla cura a un modello proattivo, capace di ridurre il numero delle patologie e di liberare risorse da destinare alla ricerca e allo sviluppo di terapie sempre più avanzate ed efficaci. Prevenzione e diagnosi precoce richiedono però un accesso tempestivo ai servizi sanitari e alle innovazioni. Occorre intervenire sulle disuguaglianze che, purtroppo, ancora persistono a livello regionale."
I temi discussi nelle Tavole rotonde includevano l'accessibilità alla diagnosi precoce e alle terapie innovative, l'innovazione sostenibile, le problematiche assistenziali territoriali e un ampio spazio è stato dedicato a retinopatie, maculopatie e miopia grave. Apmo mira a diventare un punto di riferimento nazionale per i pazienti, focalizzandosi sull’ascolto dei bisogni e sulla collaborazione con le Istituzioni.
Francesco Bandello ha ulteriormente evidenziato la missione di Apmo: "Apmo è cresciuta, c’è stata un’evoluzione dovuta a due fattori: da una parte, l’ascolto dei pazienti, dei bisogni, delle esigenze, dei problemi, per capire come aiutarli e dare risposte per offrire soluzioni; dall’altra, la collaborazione con il mondo delle Istituzioni, perché a questi interlocutori dobbiamo portare i problemi dei pazienti e cercare insieme di affrontarli secondo le modalità e le aspettative di maggiore interesse per i cittadini. Queste due anime proprio all’interno del Congresso si incontrano e dialogano. In prospettiva, il nostro obiettivo è diventare sempre più numerosi e credibili e migliorare l’organizzazione delle diverse sedi regionali Apmo. Abbiamo bisogno di essere aiutati dalle Istituzioni, perché i nostri pazienti non muoiono a causa di una malattia oculare, ma la perdita della vista terrorizza le persone più della morte e comporta gravissime disabilità; non curare si traduce in un aumento esponenziale di costi per il cittadino e il Servizio pubblico."