La pandemia SARS-CoV-2 ha sollevato tra i medici molte domande sulla gestione dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), soprattutto se sia necessario o meno modificare la terapia. Data la somiglianza dei sintomi sono sorti anche interrogativi sul riconoscimento e la differenziazione della Covid-19 dalla BPCO. La Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) ha pubblicato il documento “The 2020 GOLD Science Committee Report on COVID-19 and Chronic Obstructive Pulmonary Disease”. 

L’identificazione delle potenziali fonti di embolismo è un obiettivo fondamentale, poiché il trattamento varia a seconda della condizione cardiaca diagnosticata. Recentemente, sulla rivista “European Heart Journal- Cardiovascular imaging” è stato pubblicato un documento di consenso dei maggiori esperti europei che tratta in modo ampio le tecniche da utilizzare in caso di lesioni cerebrali correlate ad embolia cardiaca.

L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri - Italian Thoracic Society (AIPO-ITS) e la Società Scientifica dei Medici di Medicina Generale (METIS) hanno messo a punto il documento “La gestione della malattia Covid-19”. Uno strumento di orientamento diagnostico e terapeutico che sottolinea l’importanza di una interazione virtuosa tra ospedale e territorio.

I quadri clinici dell’infezione da SARS-CoV-2 sono estremamente variegati, compresi nello spettro che va dall’asintomaticità ai quadri clinici di estrema gravità. Ma in alcuni pazienti la regressione del quadro sintomatologico non è completa ed essi continuano a lamentare la persistenza di sintomi prolungati, condizione per la quale è stata inizialmente coniata la definizione di Covid-lungo e che ora viene con più precisione definita come sequele post-acute di infezione da SARS-CoV-2 (PASC).

Riparte PsoPoint, la piattaforma digitale che facilita il contatto da remoto tra gli oltre 2,5 milioni di italiani con psoriasi e i dermatologi. Dodici appuntamenti da aprile a dicembre ai quali i pazienti si possono prenotare attraverso il sito www.impattoinvisibile.it. Attivata lo scorso anno per assicurare la continuità assistenziale anche durante il lockdown, la piattaforma PsoPoint aiuta i pazienti con psoriasi a mantenere la relazione con lo specialista e ad affrontare molti degli aspetti connessi a questa patologia cronica, inclusi quelli emotivi e “invisibili”.

Non solo la saliva, ma anche le lacrime. Il coronavirus è stato identificato sulla superficie oculare del 57.1% dei pazienti Covid da un team di ricercatori italiani, autori di uno studio condotto in Lombardia, una delle regioni del Nord Italia più colpite dalla pandemia. La ricerca, firmata da scienziati e specialisti dell'Asst dei Sette Laghi e dell'università dell'Insubria a Varese, è pubblicata su Jama Ophthalmology.

Durante questi mesi di pandemia ai pazienti sofferenti di asma sono state consigliate precauzioni aggiuntive. Una recente revisione sistemica e meta-analisi di 57 studi fornisce raccomandazioni aggiornate per pazienti e medici. Tra i risultati interessanti, l'analisi ha rilevato che i pazienti con asma hanno un rischio inferiore del 14% di contrarre Covid-19 e un rischio inferiore del 13% di ospedalizzazione correlata a Covid-19. Inoltre, ci sono alcune prove in vitro che i corticosteroidi inalatori possono avere un effetto protettivo contro l'infezione.