EvdUn recente studio trasversale si è posto l’obiettivo di valutare la prevalenza e i fattori di rischio per la malattia renale cronica tra gli adulti con diabete di tipo 2 nell’ambito delle cure primarie. L’indagine ha incluso una coorte di 1.319 individui che hanno ricevuto cure standard in 26 unità primarie da luglio 2017 a gennaio 2023. 

EvdA settembre 2023 è stata aggiunta a ChatGpt (OpenAI) una nuova funzionalità che consente l'analisi delle immagini, comprese quelle ottenute tramite dermatoscopia. Pertanto, possiamo sperare che questa versione di ChatGpt aiuti il medico a identificare la natura delle lesioni cutanee. Tuttavia, questo merita di essere verificato.

EvdIl tema è stato trattato in occasione del congresso annuale dell'European Stroke Organization, tenutasi a Basilea, in Svizzera: dallo studio è emerso che le associazioni più forti osservate sono state quelle per il livello di istruzione e il raggiungimento del reddito. "Affrontando queste disparità, non solo sosterremo i principi di equità sanitaria, ma avremo anche il potenziale per migliorare significativamente i risultati della salute pubblica", ha commentato Stibrant Sunnerhagen, autrice dello studio.

Un recente studio ha indagato il rischio a lungo termine di malattia renale dopo diabete gestazionale (Gdm) in una popolazione danese di 697.622 donne con un follow-up mediano di 11,9 anni. La Gdm è stata associata a un rischio più elevato di malattia renale cronica, indipendentemente dalla successiva diagnosi di diabete e ipertensione. Il rischio era più alto nelle donne con Gdm trattato con insulina.

EvdPatologia complessa e sovente misconosciuta con ritardi diagnostici che concorrono a deteriorare la qualità di vita dei pazienti. Di competenza dermatologica, è caratterizzata da un ampio spettro di sintomi e da pesanti risvolti psicologici. Molto lavoro da svolgere a tutti i livelli, come precisano gli specialisti, per rendere più agevole il patient journey e favorire la consapevolezza dei malati e degli operatori sanitari.

EvdSecondo uno studio pubblicato su JAMA Network Open, l'uso di sistemi elettronici di somministrazione di nicotina (Ends) negli ultimi 30 giorni tra gli adulti è associato a un'età precoce di insorgenza dell'asma. "Questi risultati suggeriscono che i programmi di prevenzione e cessazione rivolti agli adulti che usano l'Ends sono necessari per educare il pubblico, proteggere la salute pubblica, prevenire esiti avversi per la salute e motivare gli utenti a smettere", scrivono gli autori.