Anche i padri possono soffrire di depressione post-partum e un nuovo studio pilota, condotto presso l’Università dell’Illinois di Chicago, suggerisce che possono e dovrebbero essere sottoposti a screening per questa condizione. Considerati gli effetti intrecciati della salute fisica e mentale di madri e padri, affrontare la salute dei padri può essere un potente strumento non sfruttato per migliorare la crisi sanitaria materna in corso nel Paese.
La composizione genetica di una persona gioca un ruolo nel determinare se può attenersi a una dieta vegetariana rigorosa: è quanto ha scoperto un nuovo studio della Northwestern Medicine. I risultati aprono la porta a ulteriori studi che potrebbero avere importanti implicazioni per quanto riguarda le raccomandazioni dietetiche e la produzione di sostituti della carne.
È stato messo a punto un modello di previsione per identificare le persone affette da tromboembolia venosa che hanno solo un basso rischio di recidiva e potrebbero non richiedere terapie anticoagulanti a lungo termine. La validità di questo modello sviluppato presso MedUni Vienna è stata confermata in uno studio clinico su larga scala e i risultati sono stati pubblicati sull'European Heart Journal.
Secondo un nuovo studio condotto dalla Icahn School of Medicine del Mount Sinai e dalla Yale School of Medicine, i pazienti affetti da Covid lungo presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto a coloro che non soffrono della condizione. La ricerca, su Nature, è la prima a mostrare specifici biomarcatori del sangue in grado di identificare con precisione i pazienti con Covid lungo.
In uno studio pubblicato su PLOS ONE Byron A. Foster, della Oregon Health & Science University di Portland, e colleghi hanno esaminato le traiettorie del peso per i bambini in età scolare concentrandosi sulla remissione dell’obesità. I bambini più piccoli hanno maggiori probabilità di sperimentare la remissione dell'obesità. L'aumento dell'età era un forte predittore di essere nella traiettoria più piatta per quei soggetti con sovrappeso o obesità e il 9% del campione è passato al sovrappeso nel periodo di follow-up.
Alcuni problemi intestinali, come stipsi, difficoltà di deglutizione e sindrome dell’intestino irritabile (IBS), possono essere segnali premonitori della malattia di Parkinson: lo suggerisce una ricerca pubblicata su Gut. Si ritiene che i sintomi gastrointestinali precedano lo sviluppo di malattie cerebrovascolari, come un ictus o un aneurisma cerebrale, o la demenza di Alzheimer, ed è stato suggerito (ipotesi di Braak) che i sintomi intestinali possano precedere anche lo sviluppo della malattia di Parkinson.
Un nuovo score predittivo di demenza, che si basa su 11 fattori di rischio per lo più modificabili, identifica le persone dalla mezza età in poi che sono a rischio di sviluppare la malattia entro i prossimi 14 anni. Lo suggerisce un ampio studio a lungo termine pubblicato su BMJ Mental Health.